Israele ripristina una vecchia ordinanza militare per mettere al bando il diritto di manifestare

Ramallah – Imemc. A partire dal 1967 Israele aveva inaugurato una serie di ordinanze militari, aventi valore di legge, e con potere abrogativo sulle leggi esistenti fino a quel periodo.

Tra quelle disposizioni ve n'era anche una riguardante il contrasto delle proteste e la giustificazione della loro repressione.

In seguito agli Accordi di Oslo, l'ordinanza in questione fu sospesa, ma in questi mesi è stata riportata in auge.

L'organizzazione israeliana per i diritti umani “B'Tselem” ha già preso nota di numerosi casi nei villaggi palestinesi di Bi'ilin e Ni'ilin.

Nelle ordinanze in questione, le aree interessate sono dichiarate “zone chiuse” e dunque precluse a qualunque raduno.

In quanto autorità occupante, Israele non può interferire con il diritto di manifestare.

Nella realtà, invece, lo Stato ebraico si spinge oltre, poiché la pena prevista per chi viola quest'ordinanza militare è di dieci anni di reclusione.

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