Israele scossa dal secondo psichiatra suicida in Israele

Di Michael K. Smith 

Overdose di valium – Temuto il diffondersi della tendenza 

Appena una settimana dopo il suicidio dello psichiatra di Benjamin Netanyahu, disperato per non essere riuscito a sviluppare una cura efficace per il primo ministro, Israele è stata scossa da un secondo caso con la morte del collega Yigal Peleg, 61 anni. 

Peleg, che era stato assunto dal ministro della Difesa Ehud Barak per la sua “security-dipendenza”, è stato trovato morto lunedì sera nella sua casa di Tel Aviv per un'overdose di valium. Una lettera lasciata da Peleg spiega che il fallimento di Yatom ha provocato una diffusa disperazione nella comunità psichiatrica d'Israele, e si teme che un rimedio terapeutico al “bipensiero” sia molto più remoto di quanto non si fosse previsto. La “security-dipendenza”, spesso caratterizzata dal sostenere idee totalmente opposte a quelle espresse in precedenza, è ora ritenuta quasi incurabile.

La perdita per depressione clinica di due analisti tanto illustri in così breve tempo ha lasciato Israele nel timore di un'ondata di “psichiatricidi”. Molti funzionari di governo sono attualmente sotto analisi, e praticamente tutti manifestano la stessa tendenza al bipensiero che ha spinto Yatom e Peleg a farla finita. Se le attuali cure si dimostreranno inefficaci, si correrà il rischio di un suicidio di massa.

“I profani non si rendono conto dello stress che comporta curare le psicosi ideologicamente indotte” spiega il dott. Rafael Eilam, autore del best-seller Follia sionista sul lettino: la pericolosa ricerca di una cura (Sanity Books, 2010). “Prendete la 'security-dipendenza': un cliente affetto da questa malattia non riesce a percepire che dominio e sicurezza non sono la stessa cosa. Dominare qualcun altro vuol dire garantire la propria sicurezza, poiché il dominato cerca istintivamente di sfuggire al dominio con ogni mezzo.” Data la quasi totale inconsapevolezza degli affetti da “security-dipendenza” riguardo alla loro stessa aggressività, gli psichiatri che li tengono in cura spesso provano il forte impulso a colpire il proprio cranio con un qualsiasi oggetto contundente. Questo tende a ridurre la qualità delle loro successive ricerche.

Problemi simili sono affrontati dagli psicoanalisti che si trovano di fronte a casi di disordini da iper-violenza, che pare stiano dilagando tra i leader israeliani. I pazienti afflitti da questa terribile malattia non sono abbastanza maturi da comprendere i propri bisogni, men che meno quelli degli altri, e distruggono tutto ciò che trovano nelle loro vicinanze, come un bambino permaloso che fracassa i suoi stessi giocattoli. La malattia ha una prognosi povera, dal momento che chi ne è affetto solitamente non ne è consapevole all'inizio di ogni attacco. Secondo Eilam gli attacchi selvaggi degli ultimi anni contro il Libano e Gaza, che hanno contribuito a portare Israele all'attuale stato di emarginazione internazionale, potrebbero essere attribuiti a questo tipo di tendenze.

In uno sviluppo piuttosto sorprendente, gli psichiatri di tutto il mondo si stanno ora raggruppando a sostegno dei loro colleghi israeliani in lotta, e hanno così formato il movimento Free Israel. Come prima azione importante hanno in programma d'inviare una flotilla a Tel Aviv carica di aiuti umanitari per gli psicoanalisti israeliani e i loro pazienti di alto profilo, ovvero tonnellate di anti-depressivi per i primi e tranquillanti per elefanti per i secondi. Gli organizzatori della flotilla ammettono che si tratta solo di palliativi, ma sostengono che in particolare i tranquillanti per pachidermi sono notoriamente efficaci – perlomeno in maniera moderata – nel calmare i sintomi della Sindrome Infantile da Onnidistruttività Neurologica (SION), tra cui il più grave è quello di un impulso cronico a rubare, truffare, torturare e uccidere tutti quelli che, secondo il giudizio della vittima – che è per definizione infallibile – impediscono il progresso verso la creazione del paradiso sionista.

Michael K. Smith è l'autore di “Ritratti di un impero” e della “Pazzia di re Giorgio”, e lavora per Common courage press. Può essere contattato all'indirizzo proheresy@yahoo.com

Versione originale:  Second Psychiatrist Suicide Rocks Israel


16 June
MICHAEL K. SMITH

Defense Minister’s Analyst Overdoses on Valium – Wave of “Shrinkicides” Feared

Just one week after Benjamin Netanyahu’s psychiatrist Moshe Yatom killed himself in despair over his failure to develop an effective treatment for the Prime Minister, a second psychiatrist suicide has left Israel reeling.

Yigal Peleg, 61, a colleague of Yatom’s who had been treating Defense Minister Ehud Barak for Security Addiction Disorder (SAD), was found dead at his home in Tel Aviv Monday evening from an overdose of Valium. A suicide note indicated that Yatom’s failure had provoked widespread despair in Israel’s psychiatric community, which fears a therapeutic remedy for doublethink is much more remote than previously believed. Security Addiction Disorder, often characterized by blizzards of doublethink, is also now believed to be well nigh incurable.

The loss of two such highly successful analysts to clinical depression in such a short time has left Israel fearing a wave of “shrinkicides” may be in the offing. Many government officials are currently undergoing analysis, with virtually all of them sporting the same penchant for doublethink that drove Yatom and Peleg over the edge. If current treatments continue to prove ineffective, a psychiatric “Jonestown” could well be the result.

“Laypeople don’t realize the stress involved in treating ideology-induced psychosis,” observes Dr. Rafael Eilam, best-selling author of Zionist Lunacy On The Couch: The Perilous Quest For a Cure(Sanity Books, 2010). “Take Security Addiction Disorder. A client afflicted with this illness simply cannot perceive that domination and security are not the same thing. To dominate another is to guaranteeinsecurity, since the dominated instinctively seek to escape domination by any means available.” Given the almost total blindness of SAD patients to their own aggression, psychiatrists who treat them often can’t resist impulses to bash their own brains out with the nearest blunt object. This tends to reduce the quality of their subsequent research.

Similar problems confront psychoanalysts treating Massive Attack Disorder (MAD), which is said to be rampant among Israeli leaders. Patients afflicted with this dread disease lack the maturity to understand their own needs, let alone those of others, and destroy everything in their vicinity like a cranky toddler smashing his toys. The illness has a poor prognosis, as victims typically don’t notice that they are worse off in the wake of each tantrum. According to Dr. Eilam, Israel’s savage attacks on Lebanon and Gaza in recent years may be credited to their MAD proclivities, with both attacks having contributed substantially to Israel’s current pariah status.

In a somewhat surprising development, psychiatrists world-wide are rallying to support their embattled Israeli colleagues by forming a Free Israel movement. As their first major action they are planning to sail a flotilla to Tel Aviv loaded with humanitarian relief supplies for Israeli psychoanalysts and their high-profile patients; that is, tons of anti-depressants for the former and elephant tranquilizers for the latter. Flotilla organizers admit that these are only palliatives, but argue that the elephant tranquilizers in particular have been shown to be at least moderately effective in calming the symptoms of Zionist Infantile Outburst Neurosis (ZION), the most serious of which is a chronic impulse to rob, swindle, torture and murder all those who, in the victim’s judgment, which is by definition infallible, impede the onward march to the Zionist paradise. 

Michael K. Smith is the author of “Portraits of Empire” and “The Madness of King George,” from Common Courage Press. He can be reached at proheresy@yahoo.com


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