Israele si conta: Netanyahu rincorre ma di nuovo senza maggioranza

Di Israele di nuovo senza maggioranza: Netanyahu rincorre dopo che gli exit poll lo avevano dato dietro il partito centrista “Blu-Bianco” guidato da Benny Gantz. Lontani per tutti i 61 seggi di maggioranza necessari. Ago della bilancia di qualsiasi coalizione l’ultranazionalista laico Avigdor Lieberman, nemico di Netanyahu.

Dagli exit poll alla conta resta il caos.
Dalla stampa israeliana:
  • Gantz: “Netanyahu fallito”
  • Kahanisti spazzati via
  • “Netanyahu ha fallito, ci siamo riusciti”: Gantz afferma che sono in corso colloqui per formare un governo di unità
  • Netanyahu afferma che formerà un “governo forte e sionista”
  • Forse, forse, l’era di Netanyahu è finita
  • Lieberman andrà fino in fondo con la sua promessa di abbattere Netanyahu?
  • Bibi il mago ha esaurito i conigli
  • Netanyahu guarda all’Iran e Trump per la salvezza
  • Lieberman e governo di Unità nazionale

Alla luce degli exit poll Lieberman ha invocato la creazione di un governo di unità nazionale con Likud di Benjamin Netanyahu e Blu e Bianco di Benny Gantz.

«Abbiamo una sola opzione: un ampio governo di unità nazionale, liberale, che comprenda Yisrael Beiteinu, Likud e Blu e Bianco», ha affermato Lieberman parlando ai suoi sostenitori. I governi di unità nazionale sono una misura di emergenza e «sia dal punto di vista della sicurezza che di quello economico, questa lo è. Più di quanto possiamo immaginare». Scenari da emergenza nazionale con allarmi da guerra sia con Natanyahu che senza.

Unità nazionale e Netanyahu out.

Un governo di Unità nazionale è lo scenario che il premier intende evitare, consapevole delle beghe giudiziarie che lo attendono al varco, con il procuratore generale Avichai Mandelblit intenzionato a incriminarlo per frode, abuso di fiducia e corruzione. Ma già il presidente, Reuven Rivlin, ha fatto sapere che inizierà il prima possibile il suo giro di consultazioni per individuare il leader politico con le maggiori chance di formare una coalizione di governo.

Stallo politico e l’ultra destra.

Netanyahu certamente non ha ottenuto il risultato che voleva. A punirlo è stato il fallimento del partito di estrema destra Otzma Yehudit, che non avrebbe superato la soglia di sbarramento a poco più del 3%. Che sia stata una elezione da resa dei conti, lo si è capito dalla maggior affluenza alle urne. Netanyahu truffaldino come sempre nel giorno delle votazioni. Al punto che Facebook ha sospeso per alcune ore l’uso dei messaggi automatici sulla sua pagina per la diffusione di sondaggi in violazione della legge elettorale.

I partiti arabi vincono realmente.

I leader di entrambi gli schieramenti al momento prudenti nelle dichiarazioni, vista anche la complessità politica che si profila.Chi invece esulta è proprio Ayman Odeh, alla guida della Lista Unita, unione dei quattro partiti arabi che stavolta si sono presentati insieme, conquistando dai 13 ai 15 seggi se, se confermati, lo farebbero il terzo partito politico alla Knesset. Il leader della minoranza araba ha fatto sapere di avere un “buon presentimento”, Netanyahu non riuscirà a mettere insieme un esecutivo.

Avigdor Lieberman
E adesso?

C’è una sola opzione: “un governo nazionale, liberale, allagato con Blu Bianco, Likud e Israel Beitenu”. Lo ha detto il laico nazionalista Avigdor Lieberman che, secondo gli exit poll, è l’ago della bilancia tra la destra e il centro sinistra.”C’è una situazione di emergenza nella sicurezza e nell’economia e questo richiede subito un governo allargato. Noi saremmo contenti di farne parte ma altrimenti – ha aggiunto – non c’è problema”. Lieberman si è quindi augurato che il presidente Rivlin convochi subito Netanyahu e Gantz: “non c’è tempo da perdere”.