Israele vieta ai palestinesi di salire sugli autobus dei coloni in Cisgiordania

israeli-busMemo. Le autorità israeliane hanno ceduto alle pressioni dei coloni, vietando ai palestinesi di viaggiare sugli autobus israeliani in Cisgiordania, secondo quanto riportato domenica dal quotidiano israeliano  Haaretz.

Sembrerebbe infatti che il ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon abbia ordinato all’amministrazione civile dell’esercito di vietare ai lavoratori palestinesi di viaggiare su questi autobus, quando tornano in Cisgiordania dai loro luoghi di lavoro su territorio israeliano.

Sempre secondo quanto rivela il quotidiano, il divieto diventerà effettivo all’inizio del mese prossimo e la decisione farebbe seguito alle intense pressioni dei coloni insediati a nord della Cisgiordania.

Secondo l’articolo, infatti, più volte nel corso dell’anno, i coloni avevano chiesto che ai palestinesi fosse impedito di viaggiare sui loro autobus, per ragioni di sicurezza.

In realtà, la decisione contrasterebbe con le affermazioni degli alti ufficiali dell’esercito israeliano, secondo cui i lavoratori palestinesi non costituiscono un rischio per la sicurezza, in quanto sono già stati sottoposti a severi controlli per ottenere il permesso di entrare nel territorio di Israele.

I palestinesi della Cisgiordania settentrionale che lavorano in Israele devono infatti superare il check-point di Eyal, vicino a Qalqilya, dove vengono sottoposti a un rigido controllo di sicurezza.

“Ogni mattina, facciamo sosta al checkpoint di Eyal, per un controllo che dura più di due ore”, racconta il quarantaquattrenne Ahmad al-Toor, 44, alla Anadolu Agency.

“Al ritorno, viaggiamo su autobus di compagnie israeliane della Cisgiordania che passano vicino ai nostri villaggi”, ha aggiunto.

“Nel corso del viaggio, veniamo di continuo molestati dai coloni, ma sottoporsi a un altro controllo di due ore sarebbe troppo estenuante”.

Le autorità israeliane hanno concesso a quasi 150 mila palestinesi della Cisgiordania di lavorare su territorio israeliano.

Attualmente, circa 500 mila israeliani vivono negli oltre cento insediamenti ebraici costruiti in seguito all’occupazione della Cisgiordania e di Gerusalemme Est nel 1967. I palestinesi vogliono riprendere il controllo su questi territori e sulla Striscia di Gaza per fondare il loro futuro stato.

Il diritto internazionale definisce Cisgiordania e Gerusalemme Est “territori occupati”, considerando di fatto illegali tutti gli insediamenti israeliani.

Traduzione di Romana Rubeo