K. Chaouki: 'No al boicottaggio. Gli scrittori ebrei-israeliani siano i benvenuti!'.

No al boicottaggio.
Gli scrittori ebrei-israeliani siano i benvenuti!
     

di Khalid Chaouki.

Basta con le strumentalizzazioni delle vicende in Medio Oriente. Il boicottaggio della Fiera di Torino è contro il dialogo e il valore che l’Islam attribuisce alla cultura e alla scienza.

“Cercate la conoscenza anche se si trovasse in Cina”. Questo è un celebre detto (hadith) del profeta Muhammad (Maometto) che contrasta drasticamente con gli appelli lanciati da alcuni esponenti musulmani e non solo per il boicottaggio della Fiera del Libro di Torino a causa della presenza di uno stand riservato agli scrittori israeliani e allo Stato di Israele come ospite d’onore.
E così dopo lo stop alla visita della delegazione musulmana alla sinagoga di Roma nei giorni scorsi, si registra una nuova crisi, questa volta a mio avviso ancora più grave perché riguardante la cultura in generale e il diritto degli intellettuali di esprimersi e confrontarsi con il loro pubblico.
Credo sia in atto oggi una evidente strumentalizzazione delle vicende politiche drammatiche in Medio Oriente al fine di evitare e boicottare non la Fiera di Torino o lo Stato di Israele, ma il confronto e il dialogo tra le persone di buona volontà facendo cadere così man mano stereotipi e pregiudizi reciproci.
Cosa impedisce a Tariq Ramadan o ad altri esponenti della cultura o della politica di confrontarsi apertamente con i loro interlocutori ebrei o israeliani? E che colpa hanno gli intellettuali ebrei o israeliani di fronte alla politica talvolta criminale portata avanti da alcuni governi israeliani come sta avvenendo a Gaza per esempio?
E d’altra parte, perché gli intellettuali arabi o musulmani non condannano esplicitamente gli attacchi contro la popolazione civile israeliana portati avanti da Hamas? Perché sono stati in silenzio di fronte alla vergognosa guerra civile tra Hamas e Fatah che ha portato a decine di vittime palestinesi? Non è forse lo stesso “double standard” che si rimprovera spesso e volentieri alla politica americana o occidentale in genere nei confronti dei paesi arabo-islamici?

Senza iniziare a fare la verifica delle reciproche responsabilità, il mio appello a Ramadan e a tutti coloro che stanno speculando su un evento come la Fiera di Torino, che ha coinvolto in passato decine di intellettuali arabi e musulmani, è quello di smetterla di far di tutto per dare ragione a Huntinghton. Lo scontro di civiltà non esiste se noi musulmani, ebrei, cristiani, laici, credenti e non credenti non lo vogliamo creare. E allora da musulmano italiano dico ai fratelli ebrei: siete i benvenuti!

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