Kushner: leader palestinesi stanno incitando alla violenza

Washington – MEMO. In un incontro a porte chiuse con il Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York, svoltosi giovedì, il consigliere del presidente USA, Jared Kushner, ha accusato il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, di intensificare la violenza nella Cisgiordania occupata, dopo che il “piano di pace” di Trump è stato presentato il 28 gennaio.

Kushner ha affermato che Abbas “è responsabile” perché i leader che sono pronti a formare uno stato “non chiedono ‘giorni di rabbia’ ed incoraggiano il loro popolo ad usare la violenza se non dovessero ottenere ciò che vogliono”. Un portavoce di Abbas ha invece indicato come responsabile dei disordini proprio il piano di Trump.

La violenza nei Territori occupati si è intensificata dall’annuncio dell’accordo. Due adolescenti ed un poliziotto dell’Autorità Palestinese sono stati uccisi dal fuoco israeliano nella Cisgiordania occupata e 12 soldati israeliani sono stati investiti da un’auto giovedì, a Gerusalemme.

Kushner ha aggiunto che il cosiddetto “Affare del Secolo” potrebbe essere l’ultima possibilità di stabilire una nazione palestinese, poiché il tasso di espansione israeliana impedirà presto la formazione di uno stato adiacente.

Il consiglio presidenziale ha affermato che è ancora possibile ma “molto, molto difficile avere uno stato contiguo in cui si può guidare da una parte all’altra”.

Il genero di Trump, che lavora al piano di pace da tre anni, ha nuovamente lanciato un appello alla leadership palestinese per negoziare con gli israeliani al fine di concludere l’accordo, ma ha affermato che “non li inseguiremo [per convincerli]”.

Tuttavia, i tentativi di aprire dei canali di discussione in una conferenza stampa proposta con l’ex-primo ministro israeliano Ehud Olmert ed il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, sono stati definiti “patetici” ed “irrilevanti” da Kushner.

“E’ invidia, perché sono stati incapaci di farlo da soli… non hanno dato alcun contributo sostanziale al processo di pace quando ne hanno avuto la possibilità”, ha aggiunto il consigliere presidenziale.

Nonostante abbia chiesto domenica trattative tra le due parti, in un’intervista con il canale di notizie egiziano MBC Masr, Kushner ha dichiarato che “non li inseguiremo”.

Il genero del presidente ha definito il governo palestinese come “irrispettoso” dopo che Abbas “ha respinto il piano prima ancora di vederlo”, ma ha anche detto che pensa che [Abbas] “sia rimasto sorpreso su quanto fosse buono il piano per il popolo palestinese”.

Il piano proposto creerebbe uno stato palestinese su circa il 70% della Cisgiordania occupata, oltre a parti di territorio nel sud di Israele e la Striscia di Gaza, con Abu Dis, un sobborgo di Gerusalemme, come capitale, collegato da strade e tunnel.

Tuttavia, l’accordo è basato su determinate condizioni che Kushner ha definito “di base”. La leadership palestinese dovrebbe creare uno stato democratico, garantendo la libertà di stampa, libere elezioni e sciogliere Hamas.