La Conferenza parlamentare sudafricana appoggia il boicottaggio di Israele

MemoGiovedì 6 febbraio la Commissione interparlamentare sudafricana ha organizzato una Conferenza di solidarietà a sostegno delle popolazioni palestinesi, del Sahara occidentale e cubane. L’evento è stato aperto da Ahmed Kathrada, colonna portante della lotta alla apartheid. Lo hanno seguito sul podio Marius Fransman, viceministro sudafricano per le relazioni internazionali, Tisetso Magama, presidente della commissione parlamentare sulle relazioni internazionali e membro del parlamento, e gli ambasciatori di Cuba, della Palestina e del Sahara Occidentale.

L’organizzazione solidale palestinese per diritti umani, BDS South Africa, ha accolto le deliberazioni e raccomandazioni della conferenza. Il gruppo a favore del boicottaggio, del disinvestimento e delle sanzioni ha soprattutto apprezzato la segnalazione a seguito della relazione del 2009 del consiglio di ricerca delle scienza umane, che ha dichiarato Israele colpevole di apartheid nei confronti di vari enti internazionali, incusi l’unione parlamentare internazionale, la corte penale internazionale, l’Onu e l’Unione africana.

Diverse organizzazioni civili hanno partecipato alla conferenza, tra cui parlamentari, rappresentanti del maggiore sindacato sudafricano (COSATU), il Partito comunista sudafricano (SACP), il Congresso nazionale africano (ANC), il Congresso nazionale africano della Lega della gioventù (ANC Youth League), il Congresso nazionale del popolo (COPE), i Combattenti per la libertà economica (EFF), la Coalizione per una Palestina libera (CFP) gli Amici della società cubana (FOCUS), il Forum per la solidarietà del Sahara occidentale, l’associazione Kairos Sudafrica, Media Review Network (MRN), il Partito democratico cristiano africano, (ACDP), BDS Sudafrica e alcuni membri della comunità ebrea sudafricana, la quale si identifica nella lotta della Palestina, di Cuba e del Sahara occidentale.

La conferenza di solidarietà è stata la prima nel suo genere all’interno del parlamento, come ha spiegato Magama. “Si tratta dell’apice dell’intenso lavoro portato avanti dopo la richiesta del presidente Zuma, espressa fin a partire dal 2010 nei discorsi sullo stato della nazione, nei quali questo principio si delinea come uno degli elementi base nell’internazionalismo sudafricano. L’obiettivo principale della conferenza consiste nel creare consapevolezza tra i cittadini sudafricani riguardo le sfide comuni che le popolazioni di Cuba, della Palestina e del Sahara occidentale stanno affrontando in materia di diritti umani negati.”

Qui di seguito la lista completa delle raccomandazioni e risoluzioni adottate dalla conferenza interparlamentare sulla questione palestinese.

CONFERENZA SULLE RELAZIONI INTERNAZIONALI DEL PARLAMENTO SUDAFRICANO – RISOLUZIONI E RACCOMANDAZIONI SULLA PALESTINA

6 febbraio 2014

  1. 1.       Il Sudafrica ha l’obbligo giuridico ai sensi dello Statuto di Roma di istituire un tribunale speciale per i crimini di guerra, e con una certa urgenza. Il Sudafrica deve occuparsi tempestivamente del “Rapporto di Gaza” e dei sudafricani al servizio delle forze armate israeliane.

 

  • 2.       Il resoconto del Consiglio di ricerca delle scienze umane del 2009, secondo il quale Israele risulta colpevole di apartheid, dovrebbe essere adottato dal parlamento e dal governo sudafricani. Il rapporto deve anche essere indirizzato ad enti internazionali, inclusi l’Unione parlamentare internazionale, il Tribunale penale internazionale, l’Onu e l’Unione africana.

 

  1. 3.       Il Sudafrica ha un obbligo giuridico ai sensi del quale deve interrompere qualunque transazione finanziaria con le compagnie israeliane, così come banche e società coinvolte in accordi con Israele. Questa risoluzione sarà in linea con gli sviluppi europei e di altri paesi.

 

  1. 4.       Per quanto riguarda le relazioni internazionali, il Sudafrica deve fare pressione affinché ottenga il supporto finanziario e non solo, dei palestinesi per lo sviluppo socioeconomico a seguito della fine dell’occupazione illegale israeliana.

 

  1. 5.       Il governo sudafricano deve sostenere gli studenti palestinesi, come atto di solidarietà concreto, nello stesso modo in cui India, Cuba e altri paesi hanno sostenuto il Sudafrica negli anni ’80.

 

  1. 6.       Agevolazione dell’accesso palestinese in Sudafrica

 

  1. 7.       Il sistema sanitario palestinese deve essere sostenuto al di là della capienza massima.

Sostegno anche per le infrastrutture di Gaza, West Bank e i campi per rifugiati.

 

  1. 8.       La Conferenza deve offrire supporto alla dichiarazione di Robben Island, per la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi.

 

  1. 9.       La Conferenza deve sostenere la richiesta palestinese per il boicottaggio, il disinvestimento e sanzioni (BDS) voluta dalla maggioranza dei cittadini. Sanzioni militari, finanziare e politiche devono essere applicate contro Israele fino a quando non si adeguerà a tutte le risoluzioni dell’Onu, alla legge internazionale e porrà termine all’occupazione.

 

  1. 10.   Tutti i partiti politici sudafricani devono comunicare chiaramente la propria presa di posizione di fronte alla situazione complicata in cui versano i palestinesi e renderla chiara tempestivamente, nella corsa alle elezioni 2014.

 

  1. 11.   Le visite di testimonianza e solidarietà in Palestina dovrebbero essere incoraggiate, per esempio attraverso il programma del Consiglio Mondiale delle Chiese (EEAPI)

 

  1. 12.   Il Sudafrica dovrebbe costruire e rafforzare una rete diplomatica internazionale di solidarietà con i palestinesi.

 

  1. 13.   Il governo e il parlamento sudafricano dovrebbero fare propaganda affinché Israele sia sospeso dal sistema bancario SWIFT.

 

  1. 14.   Lo sforzo palestinese per la riconciliazione deve essere incoraggiato e sostenuto.

 

  1. 15.    Il nostro Governo e Parlamento devono presentare i punti qui sopra elencati presso l’Unione africana (AU), l’Onu e l’Unione interparlamentare (IPU).

Traduzione di Elena Ferrara