La denuncia del Centro Studi sui Detenuti: unità speciali israeliane commettono crimini nelle prigioni israeliane.

Raafat  Hamdouna, direttore del Centro di Studi sui Detenuti, ha confermato che la direzione delle prigioni è un organo di sicurezza ed esercita una totale repressione nei confronti dei prigionieri, privandoli dei loro più basilari diritti di essere umani.

In una relazione, Hamdouna ha dichiarato che la struttura interna nelle prigioni è composta dalle forze di sicurezza: dal direttore della prigione all’ufficiale di sicurezza, all’intelligence, fino al poliziotto. L’elemento più pericoloso è che tutti trattano i prigionieri come dei terroristi con “le mani sporche di sangue”.

Hamdouna ha riferito che i carcerieri usano la giustificazione della "sicurezza" come deterrente per esercitare prevaricazioni nei confronti dei detenuti  e i loro familiari. Per esempio, il prigioniero può essere sottoposto a perquisizione più di una volta, durante "l’ora d’aria". Nello stesso modo, i suoi parenti possono essere sottoposti ad attente perquisizioni.

Inoltre, ha riferito che le autorità di occupazione compiono una grande violazione nei confronti dei parenti: essi sono sottoposti a controlli severi, come spogliarsi in stanze riservate e non nella "cella di isolamento".

Hamdouna ha aggiunto che ogni detenuto subisce lo stesso trattamento quando viene trasferito da un reparto all’altro della prigione. Il prigioniero è denudato con la forza. Ciò accade quando è trasferito da una prigione a un’altra o al suo rientro da un tribunale o da un ospedale.

Il direttore del “Centro di Studi dei Detenuti” ha dichiarato che la direzione delle prigioni ha addestrato unità speciali per far fronte alle resistenze dei carcerati che tentano di difendere la loro dignità e quella dei loro parenti. Tra queste unità c’è la “Nahshun” e un’altra più barbara, prevaricatrice, addestrata e attrezzata: la “Mutsada”. Quest’ultima unità possiede armi non letali ma pericolose, che possono colpire agli occhi e causare dolore per molti giorni, grazie alle scariche elettriche. 

Questa unità irrompe di notte nelle stanze dei detenuti, entra armata e mascherata e terrorizza con grida, pestaggi, con la confisca degli oggetti regalati dai parenti (foto di famiglia, documenti, lettere). Essa rovista nella stanza, spargendo lo zucchero, rovesciando l’olio sui vestiti e mischiando cibo con spazzatura.

Hamdouna ha infine rivolto un appello a tutti gli uomini liberi del mondo, ai media, affinché si mobilitino per portare alla luce i soprusi e le prevaricazione di Israele, paese che afferma di essere democratico e di preservare i diritti umani.

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