La denuncia del Pchr: uso di forza eccessiva e letale delle forze israeliane uccide un civile palestinese e ne ferisce e arresta un altro

Pchr. Nel nord della Striscia di Gaza, l’uso di forza eccessiva e letale delle forze israeliane uccide un civile palestinese e ne ferisce e arresta un altro.
Lunedì 30 settembre 2013, in un uso eccessivo di forza letale, nei pressi della barriera di confine a est di Beit Hanon, nel nord della Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno ucciso un civile palestinese e ne hanno ferito un altro, prima di arrestarlo.
Secondo le indagini condotte dal Pchr e secondo la testimonianza fornita da Naim Khalil, un autista di ambulanze della Mezzaluna Rossa palestinese (Prcs), alle 19.15 circa di lunedì 30 settembre 2013 ci sono stati suoni di granate e di granate di stordimento, seguiti da forti colpi d’arma da fuoco, alla recinzione di confine, a est di via al-Misreyn nell’est di Beith Hanoun, nella Striscia di Gaza settentrionale. Alle 20.00 circa, la commissione internazionale della Croce Rossa (Icrc) ha informato la Mezzaluna Rossa (Prcs) di Jabalia che c’era un corpo di un civile palestinese vicino alla recinzione di confine. Dopo essersi coordinati con la parte israeliana, un’ambulanza della Mezzaluna Rossa si è diretta nell’area di cui sopra, e i paramedici hanno iniziato a cercare il corpo. Dopo circa 20 minuti di ricerca hanno trovato il corpo dell’uomo ucciso, che giaceva sulla pancia a 400 metri di distanza dalla recinzione di confine.

La vittima era stata colpita da molti proiettili nella schiena e da un proiettile alla nuca, aveva vestiti civili e non possedeva armamenti. Il processo di ricerca è continuato fino alle 21.05, perché i paramedici erano stati informati che c’era un’altra persona nella zona, ma non hanno trovato nessuno. Poi il loro responsabile li ha contattati chiedendo loro di sgomberare la zona, perché non c’era nessun altro. I paramedici hanno portato il corpo all’ospedale di Kamal Odwan a Beit Lahiya, dove la vittima è stata identificata più tardi come Hweishel Ismail Hweishel Hanajra, 35 anni, del campo profughi di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.

La famiglia della vittima ha detto ad un intervistatore del Pchr che il loro figlio era diretto in quell’area per infiltrarsi in Israele per cercare lavoro, a causa delle sue difficili condizioni di vita.
L’intervistatore del Pchr è stato informato che le forze israeliane erano entrate nell’area immediatamente dopo l’incidente per inseguire e arrestare un uomo ferito. Secondo la Croce Rossa, il detenuto è Subhi Hussein Salem Abudib, 36 anni, del campo di al-Burej. Inoltre, le sparatorie dell’artiglieria hanno causato danni materiali alla casa abbandonata e coperta di lamiere di Musleh Al-Tarabin, a circa 700 metri dalla recinzione di frontiera, crepando i muri, danneggiando quattro barili d’acqua, perforando le lamiere, uccidendo i volatili e un asino.
Il Pchr esprime grande preoccupazione per questi crimini che riflettono il continuo uso di forza eccessiva da parte delle forze israeliane contro i civili palestinesi, in dispregio delle loro vite, e denuncia che le infiltrazioni attraverso la barriera di recinzione lungo la Striscia di Gaza si ripetono a causa dell’opprimente blocco economico a Gaza.
Il Pchr fa appello alla comunità internazionale affinché prenda provvedimenti immediati ed effettivi per mettere fine a questi crimini; inoltre ripete il suo appello ai contraenti della Convenzione di Ginevra del 1949, affinché perseguano le persone accusate di aver commesso gravi violazioni della Quarta Convenzione. Queste gravi infrazioni costituiscono crimini di guerra per l’articolo 147 della Convenzione stessa, e dell’articolo 85 del Protocollo Addizionale alle Convenzioni di Ginevra.

Traduzione di Elisa Proserpio