La dura vita dei profughi palestinesi nei campi libanesi. Un filmato.

Da Al-Awda – Italia

Dopo quasi 60 anni in Libano, i profughi Palestinesi si trovano
ancora a dover fronteggiare durissime condizioni di vita quotidiana.
Hanno situazioni abitative molto difficili nei campi profughi,
soffrono di povertà, razzismo e di molte forme di discriminazione
sociale, politica e legale.
E’ proibito loro di lavorare in dozzine di impieghi, specialmente in
quelli che richiedono particolari abilità e alta scolarizzazione.
Questo breve filmato tratta di uno dei risultati di questa politica
discriminatoria: molti profughi con buona istruzione non possono
trovare un lavoro e finiscono così a fare gli autisti di taxi
(illegali), i lavoratori a giornata o i negozianti, con turni di
lavoro massacranti e guadagni da fame.

Questo breve filmato è stato prodotto nel campo profughi Bourj ash-
Shamali, vicino Sour (nel sud del Libano).

A Bourj ash-Shamali abitano 20.000 profughi Palestinesi, la maggior
parte proveniente dal nord della Palestina.
Migliaia degli abitanti lavorano a giornata, il che significa: lavoro
duro (quando c’è…), salari bassi, nessuna sicurezza sul reddito.
Viene da chiedersi come si possa negare a costoro il diritto al
ritorno, un diritto talmente importante e fondamentale da essere
inserito nella carta universale dei diritti dell’uomo, un diritto
riconosciuto a tutti i popoli della terra, eccezion fatta naturalmente per il popolo palestinese.

Perché, evidentemente, in questo caso esso confligge con un diritto
di ordine superiore, quello alla "ebraicità" vantato da Israele…

Link: http://www.youtube.com/watch?v=1J4PKztKHCY

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