La Knesset approva disegno di legge per la revoca della cittadinanza ai palestinesi in Israele

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal.  “Gravi violazioni alla sicurezza” sarà la base accusatoria che il governo israeliano potrà muovere contro i palestinesi residenti in Israele (Territori palestinesi occupati nel '48), per revocare loro la cittadinanza.

E' stato approvato ieri sera, dal parlamento israeliano (Knesset) un disegno di legge stilato dal deputato di “Israel Beituna” David Rotem, il quale ha stabilito che la revoca della cittadinanza israeliana potrà avvenire per le seguenti cause: terrorismo, messa in discussione della sovranità o dell'integrità territoriale dello Stato di Israele, ostilità o supporto ai nemici in tempo di guerra, spionaggio.

I voti a favore sono stati 37, i contrari dieci. Il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman si è detto soddisfatto per il favore riscontrato nella votazione e ha aggiunto: “Abbiamo ottenuto la conferma che siamo in grado di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Questa legge impedirà un abuso del sistema democratico di Israele con lo scopo di indebolirlo”.

La deputata palestinese Hanin Zo'ebi ha parlato di “nuova manifestazione fascista con una legge che crea il terrore tra la popolazione.

“Bisogna tenere a mente che queste leggi razziste non sono un'esclusiva della destra israeliana: il centro-sinistra in Israele, infatti, è autore di diverse leggi d'Apartheid per il controllo del territorio e la sua sottrazione ai palestinesi”.

“E' un attacco ai palestinesi”, secondo il capo gruppo parlamentare Jamal Zahalqah, il quale, proponendo alla procura di applicare la legge a Yigal Amir, assassinio dell'ex premier israeliano Yitzhak Rabin, ha ricevuto un netto rifiuto.

“Anche lo Shin Bet, i servizi d'Intelligence di Israele, sanno che con questa legge non si tratta di affrontare questioni di sicurezza. E' l'ennesima gara politica. La legge internazionale proibisce il ritiro della cittadinanza, tranne nei casi di pena capitale”.

“Un oltraggio ai diritti umani fondamentali e un proseguo delle misure anti arabe e anti democratiche”, secondo Hanna Sweid, deputato del Fronte Democratico per la pace l'uguaglianza “Hadash”.

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