La Marina israeliana arresta 2 pescatori al largo della costa di Gaza

Gaza-Maan. Mercoledì mattina, le forze israeliane hanno arrestato due pescatori palestinesi al largo della Striscia di Gaza. Ne ha dato notizia a Ma’an il dipendente di un’organizzazione per i diritti umani con sede a Gaza.

Navi da guerra israeliane hanno bloccato Muhammad Zayid e Mousa al-Sultan mentre stavano pescando al largo di Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, prima di arrestarli e confiscare la loro barca. Le forze israeliane hanno portato i due uomini in località non conosciuta.

Il testimone ha aggiunto che la marina israeliana ha sparato contro i pescatori di Gaza, martedì, con il pretesto che avevano superato i limiti della zona di pesca.

Una portavoce militare israeliana ha detto che i pescatori “sono entrati nella zona di pesca vietata” nel nord della Striscia di Gaza, e che i soldati hanno intimato ai pescatori di tornare indietro e hanno sparato colpi di avvertimento in aria, e poi “hanno portato i sospetti” in un centro per gli interrogatori.

La portavoce ha rifiutato di fornire informazioni riguardo la distanza dei pescatori dalla riva quando sono stati arrestati.

L’ accordo del cessate il fuoco raggiunto il 26 agosto prevedeva che Israele avrebbe immediatamente esteso la zona di pesca al largo della costa di Gaza, permettendo ai pescatori di spingersi fino a sei miglia nautiche dalla costa, e avrebbe continuato a ampliare il limite poco a poco. Secondo i termini dell’accordo, Israele ha anche accettato di allentare l’assedio sull’enclave costiera.

Prima del recente accordo, le forze israeliane avevano obbligato tutti i pescatori di Gaza entro un limite di tre miglia nautiche, aprendo il fuoco contro chi si allontanava, nonostante i precedenti accordi israeliani che avevano stabilito un limite di 20 miglia. Le restrizioni hanno paralizzato l’industria ittica di Gaza e impoverito i pescatori locali.

Traduzione di Edy Meroli