La municipalità di Gerusalemme: costruiremo altre abitazioni per gli ebrei.

 

Gerusalemme – Infopal. Nir Barkat, neo-eletto sindaco di Gerusalemme, ha dichiarato di sostenere i progetti coloniali del governo israeliano: costruire altre case per gli ebrei nella zona est della città occupata di Gerusalemme.

In un suo discorso ai giornalisti, ha affermato: "Dobbiamo garantire la costruzione di nuovi appartamenti a Gerusalemme, sia est sia ovest, a causa dell’elevato prezzo delle case nella zona ebraica della città. Le abitazioni saranno destinate alle nuove coppie ebree".

I palestinesi, che rappresentano il 34% degli abitanti della città, e che martedì hanno boicottato le elezioni comunali, dicono che le costruzioni ebraiche a est di Gerusalemme e in Cisgiordania, cioè sui territori occupati durante la guerra del 1967, minacciano di rovinare i piani per la costituzione dello Stato dei Palestinesi.

Israele, che definisce Gerusalemme “la sua eterna capitale indivisibile”, progetta di mantenere tutta la città e altri grandi raggruppamenti coloniali in Cisgiordania nell’ambito di qualsiasi accordo di pace.

Barkat ha infatto affermato: “Queste zone sono sotto il controllo del governo e sono proprietà ebraiche e non arabe”. E ha aggiunto: “Non vedo il motivo di impedire l’ampliamento degli attuali quartieri costruendo altri appartamenti per coloro che vogliono abitare a Gerusalemme”.

Ha anche promesso di creare "migliori servizi per gli abitanti arabi di Gerusalemme est".

Durante la campagna elettorale, Barkat aveva fatto sapere che avrebbe potuto intervenire nella gestione dei luoghi sacri musulmani a Gerusalemme est.

Barkat, 49 anni, ha vinto le elezioni municipali con il 52% dei voti. Il suo avversario era Mair Borosh.

Condanne del mondo arabo ed islamico. La Conferenza dei nazionalisti arabi, la Conferenza generale dei partiti arabi e la Conferenza nazionale islamica hanno condannato "l’escalation sionista per l’ebraicizzazione di Gerusalemme" e "l’assedio imposto sulla Striscia di Gaza", e hanno invitato gli arabi a stare dalla parte del popolo palestinese per mettere fine a tali politiche israeliane.

In un comunicato congiunto, le tre conferenze hanno condannato "il complotto americano che impone il proseguimento delle ‘trattative a due’" e le minacce di nuove aggressioni. E hanno chiesto alla Lega Araba e all’Organizzazione della Conferenza Islamica di inserire la questione di Gerusalemme e della moschea al-Aqsa "in cima alle loro agende" e di assumere "un ruolo attivo e non limitarsi solo alle condanne verbali".

 

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