La Nakba dell’Abruzzo: delegazione musulmana e palestinese porta solidarietà ai terremotati.

L'Aquila – Infopal. “Il terremoto in Abruzzo come la Nakba palestinese: morte, distruzione e interi villaggi cancellati dalla mappa geografica”. Queste sono le riflessioni della delegazione musulmana e palestinese che sabato ha visitato l'Aquila e le zone colpite dal terremoto.

La delegazione, composta da membri dell'Ucoii – Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia -, dell'Api – Associazione palestinesi in Italia – e della Abspp – Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese -, è stata ricevuta dalla Protezione civile abruzzese, che l'ha accompagnata tra le rovine di diverse cittadine colpite dal terremoto dello scorso aprile.

“Abbiamo voluto recarci in Abruzzo – ha spiegato a Infopal Mohammad Hannoun, presidente Api – per esprimere la nostra solidarietà alla popolazione. Abbiamo visitato una delle cittadine più colpite dal terremoto e con il numero più alto di vittime, Onna. Come palestinese sono rimasto profondamente toccato da ciò che ho visto: un'area resa completamente disabitata. Mi ha ricordato le cittadine palestinesi del 1948, dove le bande sioniste compirono una pulizia etnica che portò alla loro cancellazione, lasciando solo rovine. Ecco, noi palestinesi che viviamo sulla nostra pelle i continui massacri israeliani sentiamo fortemente il dolore degli aquilani. Qui la vita s'è fermata. Abbiamo visitato i campi degli sfollati e abbiamo subito pensato ai campi profughi palestinesi. Sono immagini davvero terribili. Questa è la loro Nakba, il Disastro. Come lo fu per noi il '48 e come lo è ancora a Gaza e in Cisgiordania”.

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