La più grande squadra palestinese a Rio per le Olimpiadi

palestineteamImemc. Sei atleti palestinesi, in rappresentanza della Palestina durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Rio di venerdì, sono la squadra più numerosa da quando la Palestina ha cominciato a partecipare alle Olimpiadi, nel 1996.

La squadra indossava abiti ricamati e kefiah tradizionali  e sventolava la bandiera palestinese.

Nessun atleta che rappresenta la Palestina ha ancora vinto una medaglia alle Olimpiadi, fatto non sorprendente, secondo quanto dichiarano gli analisti sportivi, vista la mancanza di strutture in Palestina,  le restrizioni di viaggio imposte dalle autorità militari israeliane che controllano ogni aspetto della vita palestinese. A causa di queste limitazioni, agli atleti palestinesi viene impedito non solo di recarsi all’estero per le competizioni, ma anche di viaggiare all’interno della Palestina per gareggiare con altri atleti palestinesi.

La squadra olimpica palestinese del 2016 è composta da:

Mayda al-Sayed – maratona femminile

Mary al-Atrash – Nuoto –  50 m stile libero femminile

Ahmed Gebrel – Nuoto – 200 m stile libero uomini

Mohammed Abukhousa – atletica leggera – 100 metri maschili

Simon Yacoub – Judo – uomini 60 kg

Christian Zimmermann – equitazione

I due nuotatori che partecipano alle Olimpiadi sottolineano che non c’è una piscina olimpica in tutta la Palestina (e anche se ce sono molte in Israele, gli atleti palestinesi non sono autorizzati a usarle).

Mary al-Atrash, è una cristiana palestinese di Beit Sahour, nuota in una piscina che è metà delle dimensioni della piscina olimpica dove gareggerà a Rio. Ha detto che non si aspetta di vincere una medaglia, sottolineando che “a causa di tutte le difficoltà in cui vivono i Palestinesi… diventa più difficile praticare e gareggiare nei nostri sport”.

Al-Atrash e gli altri atleti dicono di sperare che la loro partecipazione alle Olimpiadi contribuirà ad aumentare la consapevolezza sulla situazione del popolo palestinese, che vive sotto l’occupazione militare israeliana dal 1948.

Nonostante le affermazioni di alcuni commentatori israeliani, secondo cui i sei membri della squadra non sono tutti palestinesi, gli atleti hanno fornito la documentazione della loro identità palestinese – anche se un paio di loro sono rifugiati impossibilitati a tornare in patria a causa delle autorità di occupazione israeliane.

Traduzione di Edy Meroli