La principale associazione accademica degli Stati Uniti vota il boicottaggio di Israele

Betlemme – Ma’an. La più grande e antica organizzazione accademica dedicata allo studio degli Stati Uniti ha annunciato lunedì che i suoi membri aveva votato con una maggioranza schiacciante per approvare il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane.

Durante una decisione storica, oltre il 66 per cento dei membri votanti della American Studies Association ha optato a favore di una risoluzione che ha sostenuto il boicottaggio. La risoluzione ha anche espresso il sostegno dell’associazione agli accademici statunitensi perché possano parlare criticamente delle politiche israeliane.

“L’approvazione da parte dell’ASA del boicottaggio accademico emerge dal contesto militare degli Stati Uniti e da altre forme di sostegno per Israele, la violazione di Israele del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite, l’impatto documentato dell’occupazione israeliana su studiosi e studenti palestinesi, l’ampiezza delle istituzioni israeliane dell’istruzione superiore che sono parte delle politiche statali che violano i diritti umani e, infine, il sostegno di una tale risoluzione a maggioranza dei membri ASA”, secondo la dichiarazione rilasciata dall’associazione lunedì.

I risultati del voto seguono la decisione del consiglio nazionale dell’associazione di approvare la risoluzione ai primi di dicembre.

Anche se il consiglio ha espresso il proprio sostegno alla risoluzione, ha anche demandato la decisione finale ai suoi membri. Dei 5.000 membri dell’associazione, 1.252 hanno votato e il 66,05 per cento ha detto sì, mentre il 30,5 per cento ha detto no, e il 3,43 per cento si è astenuto.

Secondo il sito web dell’ASA, la risoluzione prevede il divieto di “collaborazioni formali con le istituzioni accademiche israeliane, o con studiosi che stanno espressamente servendo come rappresentanti o ambasciatori di tali istituzioni”.

Non invita, però, a “un boicottaggio degli studiosi israeliani impegnati in rapporti a livello individuale e forme ordinarie di scambio accademico”, precisa il sito, aggiungendo che “l’obiettivo del boicottaggio accademico è quello di contribuire a un più grande movimento per la giustizia sociale in Israele/Palestina, che cerca di espandersi, non limitare ulteriormente i diritti all’istruzione e alla libera ricerca”.

L’American Studies Association è, ad oggi, la più grande associazione accademica statunitense che sostiene il boicottaggio accademico di Israele, e segue la decisione dell’Association for Asian American Studies presa ad aprile.

Il voto è una mossa particolarmente storica dato che gli Stati Uniti sono uno dei più forti alleati di Israele e gli concedono più di 3 miliardi di dollari di aiuti all’anno.

La campagna è stata sostenuta dalla Campagna degli Stati Uniti per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (USACBI), un importante ente di ricerca con circa 1000 approvazioni da molti importanti studiosi statunitensi.

La Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele è stata lanciata ufficialmente nel 2004 dalla società civile palestinese per fare pressione sullo stato di Israele in modo che ponga fine alle violazioni sistematiche dei diritti umani palestinesi, tra cui il diritto all’istruzione.

Gli attivisti sostengono che un’ampia collaborazione istituzionale tra le università israeliane e le forze armate israeliane giustifichi una campagna di boicottaggio internazionale, come parte di un più vasto movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni che colpisca lo stato di Israele per porre fine all’occupazione e alle sue ampie violazioni dei diritti umani.

Traduzione di Edy Meroli