Selfit – PIC. La stagione della raccolta delle olive arriva e i contadini palestinesi l’aspettano con gioia; ma la paura arriva presto a spegnere i sorrisi.
Il contadino Mahmud Sulaiman, del villaggio di Bani Zaid, al nord di Ramallah, teme di lasciare soli sotto gli oliveti sua moglie e il suo bambino, per paura che vengano attaccati da cinghiali selvatici, liberati nei campi e nelle fattorie palestinesi dai coloni sionisti, in tutta la Cisgiordania.
Mahmud racconta al corrispondente di PIC: “Abbiamo fatto appello alle autorità per far scacciare questi cinghiali, ma ci hanno risposto che non possono fare niente, l’occupazione impedisce loro di sparare a questi animali. Abbiamo provato a cacciarli, avvelenarli e quant’altro, ma nulla ha funzionato, sono troppo numerosi”.
Un grande pericolo.
Questa situazione si ripete a ogni stagione di raccolta. I contadini di tutti i villaggi e località della Cisgiordania fanno appello ai responsabili e ai servizi adatti a scacciare questi animali che si trovano dappertutto, nelle campagne, nelle montagne e nelle valli, affinché fermino questo sabotaggio.
L’ingegnere agricolo Ibrahim al-Hamad, direttore della sede del ministero dell’Agricoltura nella città di Selfit, conferma che gli attacchi dei cinghiali sono sempre più numerosi durante la stagione della raccolta delle olive. È necessario prendere delle misure di precauzione. Quest’anno la stagione comincerà il 6 ottobre prossimo.
Il contadino Nader al-Masri, del villaggio di Deir Estia, non può fare altro che gettare pietre sulle caverne e arbusti dietro i quali si nascondono gli animali selvatici per farli scappare dalle sue terre.
I cinghiali rappresentano un grande pericolo, soprattutto quando ci si ritrova soli.
I contadini dei villaggi nei pressi di Qalqiliya portano avanti una campagna di lotta contro i cinghiali, che però resta insufficiente, secondo Jamil al-Ali, di Azun. Neanche il più potente veleno è riuscito ad uccidere un cinghiale.
Mezzi inefficaci.
Tutti i mezzi utilizzati conro i cinghiali si sono rivelati inefficaci. Non resta altro che utilizzare le pallottole, ma le colonie, i posti di blocco e i sionisti impediscono il ricorso a questo unico mezzo efficace.
Khaled Maali attira l’attenzione sul fatto che i coloni prendano i cinghiali come arma gratuita contro i contadini palestinesi, con l’obiettivo di cacciarli dalle loro terre e in seguito appropriarsene.
Gli occupanti sionisti usano il pretesto di voler garantire l’equilibrio dell’ambiente. Il problema è che i coloni possono sparare ai cinghiali quando entrano nelle loro colonie, anche se si presentano da loro raramente, visto che sono protette dal muro di separazione e da filo spinato.
Traduzione di Chiara Parisi