La Stampa: ‘Annapolis: incontro a tre apre una conferenza ambiziosa’.

Da www.lastampa.it

Un colloquio tra Bush, Olmert e Abu
Mazen aprirà la conferenza di pace.
D’Alema: «Summit è già un successo»
ANNAPOLIS
Ad inaugurare l’attesa conferenza di pace di Annapolis sarà un colloquio a tre tra il presidente George W. Bush, il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Abu Mazen. Nella cittadina del Maryland l’America si gioca la sua credibilità internazionale pur di dare uno Stato alla Palestina, garantire la sicurezza ad Israele ed assicurare un trionfo diplomatico a George Bush.

Il primo successo della diplomazia americana è stato quello di far convergere ad Annapolis le delegazioni di oltre 40 paesi e di numerose altre istituzioni internazionali (dall’Onu all’Unione Europea). Ma sono ancora molti i nodi da sciogliere. In particolare, la conferenza di Annapolis affronterà tre temi generali che lasceranno ampia libertà di interventi: il sostegno internazionale al processo di pace, le riforme istituzionali, un accordo di pace globale in Medio Oriente. La terza sessione consentirà di allargare il dibattito agli altri colloqui di pace (compresi quelli tra Siria ed Israele per le alture del Golan).

Bush: "Saranno necessari compromessi difficili"
A poche ore dall’inizio della conferenza di Annapolis sul Medio Oriente, il presidente americano George W. Bush ha detto ieri sera che «compromessi difficili» saranno necessari. Bush ha riunito in serata i partecipanti alla conferenza per una cena al dipartimento di stato a Washington. «Ci siamo riuniti questa settimana perchè condividiamo uno stesso obiettivo: due stati democratici, Israele e la Palestina, che vivano fianco a fianco nella pace e nella sicurezza», ha dichiarato il capo della Casa Bianca.

D’Alema: "Anche senza risultati eccezionali, la conferenza è già un successo"
Anche il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema loda l’impegno degli Stati Uniti. La conferenza di Annapolis «non credo produrrà nessun risultato eccezionale, la conferenza in sè è già un successo», con la partecipazione così ampia del mondo arabo e con l’impegno degli americani, che «hanno messo in gioco la loro credibilità» con l’obiettivo di arrivare entro la fine del prossimo anno a una soluzione del conflitto israelo-palestinese. D’Alema insiste nel sottolineare che lo scopo della conferenza «è quello di dare avvio al negoziato diretto, per arrivare ad un accordo che consenta la nascita di uno Stato palestinese a fianco a Israele», è esclusivamente questo che ci si attende dall’incontro.

Contro-conferenza in Iran ospiterà gruppi palestinesi radicali
L’Iran ospiterà «probabilmente questa settimana o la prossima» una riunione dei gruppi radicali palestinesi che si oppongono alla conferenza di Annapolis. Lo ha detto oggi il portavoce del governo, Gholamhossein Elham.

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