La storia di Abdel Hamid, imprigionato e torturato da Israele

A cura dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Oggi vi raccontiamo la storia di Abdel Hamid Awad. Un giovane ragazzo di 17 anni con problemi ai reni, arrestato il 4 agosto 2017.
Durante la notte del 4 agosto, un gran numero di forze speciali dell’esercito israeliano fecero irruzione nella sua casa abbattendo la porta d’ingresso svegliando tutta la sua famiglia.

Abdel Hamid svegliatosi dalle urla, uscì dalla sua stanza per capire cosa stesse succedendo. Aperta la porta della stanza si ritrovò davanti un soldato che gli chiese il nome e dopo che Abdel Hamid gli rispose, il soldato lo arrestò legandogli le mani dietro la schiena con lacci di plastica e gli bendò gli occhi. Afferrandolo per il collo, il soldato lo spinse contro il muro e lo colpì ai piedi impedendogli così di muoversi.
Dopo aver perquisito la casa da cima a fondo, senza lasciare nulla al suo posto, i soldati trascinarno a piedi Abdel Hamid fino al check-point di Qalandiya. Durante il percorso, cadde a terra sofferente diverse volte.

Il diciassettenne disse di essere stato trattenuto due ore al check-point: all’inizio lo portarono in una stanza e lo denudarono, per un’ispezione corporale, poi lo trasferirono in un’altra stanza dove venne interrogato e aggredito violentemente tanto da farlo cadere per terra sfinito.
Dal check-point di Qalandiya venne trasferito al carcere al-Maskubiya e fu posto in isolamento per 25 giorni, subendo continui interrogatori dalle 7 del mattino alle 10 di sera, per 13 giorni.

Durante le difficili giornate di interrogatori l’investigatore lo informò che lo aspettava una sorpresa: fu portato in una stanza nella quale trovò suo padre bendato. Solo dopo scoprì che era in stato di detenzione da 10 giorni.
Otto giorni dopo, lo aspettava un’altra sorpresa nella stanza adiacente: questa volta era sua madre, anche lei imprigionata e con gli occhi bendati.

Ecco come l’unica democrazia nel Medio Oriente tortura fisicamente e moralmente i minorenni palestinesi.
Non abbiamo le foto del ragazzo. Questo perché non tutte le immagini dei minorenni incarcerati girano sul web. Fatevi aiutare dalla vostra immaginazione. Un ragazzo palestinese, impaurito, ma anche fiero. Probabilmente ha occhi scuri, o chiari. Quel che importa è che è un minorenne che potrebbe somigliare anche a uno dei vostri figli. Un ragazzino, solo, di fronte a tutti questi soldati, in una notte buia.