L’Accordo del Secolo, la generosa offerta USA a Israele

MEMO. Di Motasem A Dalloul. Il presidente israeliano Donald Trump ha rivelato il suo tanto atteso piano di pace con l’obiettivo, come sostiene, di portare “soluzioni tecniche precise” per i palestinesi e gli israeliani e rendere la regione “più sicura” e “molto più prospera”. Ha descritto il suo accordo come “opportunità vantaggiosa per tutti” per Israele e i palestinesi. È vero? Vediamo!

La premessa del piano di Trump si basa principalmente sulla concessione a Israele di più terra possibile a spese dei palestinesi e sulla protezione completa di uno “stato ebraico” a spese della sovranità, della dignità e della qualità della vita palestinese.

Secondo Trump, il piano garantisce un’identità ebraica per lo stato di Israele. Ciò significa che a tutti i non ebrei in Israele (20 per cento della popolazione israeliana), compresi musulmani e cristiani, verrà automaticamente data la scelta di diventare ebrei o andarsene. Queste persone sono i palestinesi, che non sono fuggiti dalle loro case nonostante la pulizia etnica del 1948.

Per quanto riguarda lo stato palestinese, il piano ignora il consenso internazionale su una soluzione a due stati che dia ai palestinesi uno stato ai confini del 1967 con Gerusalemme est come capitale. Il piano di Trump “lascia Gerusalemme nella sua interezza nelle mani di Israele con i palestinesi che hanno solo accesso simbolico alla città”.

Nel frattempo, lo stato palestinese, secondo il piano di Trump, sarebbe creato, dopo decenni di inutili negoziazioni, su aree separate, tra cui la Striscia di Gaza occupata e parti della Cisgiordania occupata con una parte molto “simbolica” di Gerusalemme come capitale. Queste aree non contigue sarebbero collegate tra loro tramite tunnel o ponti. Questo stato non avrà alcun controllo sulle sue rotte aeree, marittime o di attraversamento e non sarebbe autorizzato a stringere accordi o alleanze con altri paesi. Non avrebbe esercito e dovrebbe “smilitarizzare” tutte le fazioni palestinesi.

Per tutte queste condizioni umilianti, Trump ha dichiarato: “L’accordo di oggi è un’opportunità storica per i palestinesi di raggiungere finalmente uno stato indipendente tutto loro. I palestinesi saranno in grado di accogliere il nuovo futuro con dignità, autosufficienza e orgoglio nazionale per garantire uno stato palestinese di successo”.

Il New York Times ha dichiarato: “La proposta del presidente Trump favorisce fortemente Israele, anche se ha insistito sul fatto che il suo piano è buono per palestinesi”.

La maggior parte degli insediamenti ebraici, un grande ostacolo nei negoziati, sarebbero annessi a Israele, secondo Trump. Tutto ciò semplicemente in cambio di un accordo israeliano su “un congelamento di quattro anni sulle nuove attività di insediamento mentre viene negoziata la ‘statalità’ palestinese”.

Il piano, che garantisce pienamente la sicurezza israeliana, non menziona la protezione della vita dei palestinesi. Prendiamo questo, ad esempio: il piano di Trump descrive le fazioni della resistenza palestinese come “gruppi terroristici” e chiama la loro resistenza alla continua aggressione israeliana contro i palestinesi, che è garantita dal diritto internazionale, come “attività maligne”. L’accordo ha sottolineato che la resistenza palestinese deve essere smilitarizzata.

In uno spettacolo di generosità, l’accordo consentirebbe a un numero simbolico di rifugiati di tornare nel futuro stato palestinese. Tuttavia, Netanyahu, che ha approvato l’accordo, ha chiarito che i rifugiati palestinesi non avrebbero il diritto di tornare in Israele.

“So che ci sarà opposizione”, ha dichiarato Netanyahu. “C’è sempre opposizione. So che ci saranno molti ostacoli lungo la strada, molte critiche. Ma abbiamo un vecchio detto ebraico: ‘Se non ora, quando? E se non noi, chi?’”

L’accordo vedrebbe la fine dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) poiché Trump dice chiaramente che porrà “fine al ciclo di dipendenza palestinese dalla carità”, riferendosi all’UNRWA.

Israele ha celebrato l’accordo. I capi dei due principali partiti israeliani, Benjamin Netanyahu, il leader dell’ala destra Likud, e Benny Gantz, il capo del centro-destra Kaḥol Lavan, hanno applaudito all’accordo e ringraziato Trump.

“Oggi Israele ha fatto un passo da gigante verso la pace”, ha dichiarato Trump alla Casa Bianca. “Ieri il primo ministro Netanyahu mi ha informato che è disposto a sostenere la visione come base per negoziati diretti – e, dirò, anche il leader dell’opposizione Benny Gantz ha sostenuto e fortemente – con i palestinesi una svolta storica”.

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Per quanto riguarda le nazioni arabe, è chiaro che non farebbero altro che incoraggiarlo. Trump ha affermato che le nazioni arabe finanzieranno il lato economico del suo accordo e ha ringraziato tre dei paesi che hanno inviato rappresentanti per celebrare l’annuncio dell’accordo a Washington. Il capo della Lega araba Ahmed Abul-Gheit ha commentato l’accordo: “La nostra risposta all’accordo sarà in linea con la risposta dell’ANP”. Significa che accetterebbero o starebbero in silenzio.

Le Nazioni Unite hanno respinto l’accordo e hanno insistito sulla necessità di risolvere il conflitto israelo-palestinese sulla base delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza e dell’Assemblea generale. “Le Nazioni Unite continuano a impegnarsi a sostenere palestinesi e israeliani per risolvere il conflitto sulla base di risoluzioni delle Nazioni Unite, diritto internazionale e accordi bilaterali e realizzare la visione di due Stati – Israele e Palestina – che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza all’interno di confini riconosciuti, sulla base delle linee pre-1967 ”, ha detto in una nota il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, una copia della quale è stata inviata a MEMO. Ma questo rimane senza senso fintanto che non vi è alcuna azione reale per fermare l’aggressione israeliana e raggiungere gli obiettivi palestinesi.

L’ONU porta avanti questa posizione dall’inizio del conflitto, ma non ha mai fatto nulla. Non ha potuto mantenere poche unità di una missione internazionale di pace a Hebron quando Netanyahu le ha respinte,  l’anno scorso. Cosa farà questo corpo invecchiato e piegato agli Stati Uniti e ad Israele più della condanna?