Lancio della campagna nazionale per la ricostruzione delle case delle famiglie delle vittime palestinesi

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Gerusalemme-PIC. Lunedì, durante una conferenza stampa nella cittadina di  al-Eizariya, a est della Gerusalemme occupata, attivisti e funzionari di Gerusalemme hanno annunciato il lancio della campagna nazionale per la ricostruzione delle case delle famiglie delle vittime, distrutte dalle autorità israeliane a Gerusalemme occupata, durante l’attuale Intifada.

La campagna, intitolata “Giorno nazionale dei Martiri di Gerusalemme” è stata organizzata dal movimento giovanile a Gerusalemme e in Cisgiordania.

La campagna appoggia le famiglie dei martiri con fondi donati in oltreotto città palestinesi, dal sud al nord, compresa al-Eizariya.

Il capo del Consiglio Supremo islamico di Gerusalemme, shayh Ekrema Sabri, il vescovo Atallah Hanna, l’ex ministro Hatem Abdel Qader, funzionario ufficiale di Fatah per la parte di Gerusalemme, hanno tutti parlato alla conferenza. Gli oratori hanno evidenziato l’importanza di tale campagna di solidarietà con le famiglie delle vittime, e della partecipazione del popolo palestinese, al fine di ricostruire le loro case.

Gli intervenuti hanno dichiarato di ritenere le autorità d’occupazione israeliane totalmente responsabili di tutte le conseguenze della punizione collettiva contro le famiglie delle vittime, sia per la demolizione delle loro case sia per la continua detenzione delle salme. Hanno lanciato un appello alle istituzioni nazionali palestinesi, sindacati, compagnie e uomini d’affari sull’importanza della partecipazione a tale campagna per mandare un messaggio ai Sionisti.

Sabri ha affermato che “l’obiettivo della campagna è quello di stare a fianco delle famiglie dei martiri e di compensarle per la distruzione ingiusta e aggressiva delle loro case da parte dell’occupazione israeliana”, aggiungendo verrà fatto un appello a filantropi per donazioni, al fine di coprire i costi della ricostruzione delle case. Sabri ha espresso la speranza che il popolo palestinese, non solo di Gerusalemme ma di tutte le città palestinesi, risponderà con la solidarietà alle famiglie dei martiri.

Traduzione di F.H.L.