L’Anp farà evacuare 800 studenti palestinesi dallo Yemen

320473Betlemme-Ma’an. L’Autorità palestinese riuscirà a far evacuare dallo Yemen quasi 800 studenti e diverse famiglie palestinesi, secondo quanto dichiarato martedì all’agenzia di stampa Ma’an da un suo funzionario. Inoltre, una “cellula di crisi” sarebbe al lavoro in questi giorni per garantire che l’evacuazione dal Paese, ormai in guerra, e il trasferimento in altri Paesi arabi avvengano in sicurezza.

La cellula di crisi è stata costituita sotto la direzione del presidente Mahmoud Abbas con la supervisione del ministro degli Affari Esteri, del capo dell’Intelligence palestinese, Majed Faraj, e dall’ambasciatore palestinese in Yemen Diab al-Luh. Quest’ultimo ha dichiarato che nelle università yemenite si contano circa 800 studenti palestinesi e il funzionario dell’Anp ha affermato che proseguiranno gli sforzi per permettere a tutti i Palestinesi che si trovano ancora in Yemen di lasciare il Paese.

18 persone hanno perso la vita negli scontri in Yemen

La scorsa settimana, l’ONU ha dichiarato che lo Yemen è sull’orlo del collasso, mentre continua l’offensiva militare della coalizione guidata dall’Arabia Saudita contro i ribelli sciiti Houthi, a sostegno del deposto presidente Abedrabbo Mansour Hadi.

Martedì, le forze fedeli al presidente Hadi hanno respinto, con il supporto di un bombardamento navale guidato dai sauditi, un nuovo attacco dei ribelli ad Aden, la principale città meridionale dello Yemen. Secondo il personale medico e i funzionari, i combattimenti nel sud del Paese hanno causato 18 vittime.

Stando alle testimonianze, si è registrato uno scontro tra la milizia fedele al presidente in fuga e i ribelli che cercavano di avanzare in un porto della città, nel distretto di Mualla.

4 miliziani lealisti sono rimasti uccisi e 12 feriti, secondo quanto comunicato ad AFP da un medico dell’ospedale militare, mentre, secondo una fonte militare, hanno perso la vita 6 ribelli Houthi.

Sebbene il distretto di Mualla non sia il principale porto di Aden, in questi giorni è teatro di cruenti scontri. Lunedì, medici e funzionari hanno riferito che i combattimenti sono costati la vita a 53 persone nelle ventiquattro ore precedenti.

Più a est, nella provincia di Abyan, lealisti armati appartenenti a tribù locali hanno ucciso 8 ribelli in un attacco al loro convoglio, ha dichiarato il governatore El-Khedr al-Saeed. Ha anche aggiunto che le tribù e le milizie di Abyan e della provincia confinante di Lahj stavano inviando combattenti ad Aden in supporto della milizia di Hadi.

Il generale lealista Muthanna Jawas ha dichiarato che nella notte una nuova serie di raid aerei, guidati dal comando saudita, ha colpito la base aerea di Al-Anad, in mano ai ribelli, nella provincia di Lahj.

Il presidente Abbas ha dato il suo appoggio all’intervento militare da parte della coalizione formata da 10 nazioni e guidata dall’Arabia Saudita.

Un membro delle forze di sicurezza yemenite siede tra le macerie dell’area colpita dal raid aereo saudita del 26 marzo scorso contro i ribelli Houthi nei pressi dell’aeroporto di Sanaa (AFP/Mohammed Huwais).

Traduzione di Silvia Durisotti