L’ANP richiede protezione ONU dopo che Israele espelle gli osservatori internazionali

MEMO. In seguito all’espulsione israeliana degli osservatori ONU dalla Cisgiordania occupata, il 28 gennaio, l’Autorità Palestinese (ANP) ha richiesto all’organizzazione internazionale di garantire la sicurezza dei Palestinesi fino a che Israele non metterà fine all'”occupazione belligerante”.

L’ONU dovrebbe “garantire la sicurezza e la protezione del popolo della Palestina” fino al “termine dell’occupazione bellicosa di Israele”, ha riportato il funzionario palestinese Saeb Erekat.

Le osservazioni dell’alto diplomatico arrivano in risposta alla decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di non rinnovare il mandato della task force dell’osservatorio internazionale che ha monitorato la situazione nella città occupata di Hebron in Cisgiordania per vent’anni.

Conosciuto come Temporary International Presence in Hebron (TIPH), il gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite è stato istituito nel 1997 come parte del Protocollo di Hebron nell’ambito degli Accordi di Oslo. Un rapporto pubblicato dagli osservatori delle Nazioni Unite a dicembre ha rilevato che Israele ha regolarmente infranto il diritto internazionale a Hebron, dove vivono 200.000 Palestinesi e circa 1.000 coloni israeliani illegali.

I nativi palestinesi di Hebron affermano spesso di vivere sotto un sistema di apartheid israeliano. La città vecchia di Hebron è stata completamente divisa da barriere, blocchi, zone militari e insediamenti che ospitano alcuni dei coloni più estremisti di Israele.

I dettagli del rapporto –  pubblicato da Haaretz – riferiscono che Israele si trova chiaramente in stato di  “violazione grave e regolare” del diritto alla non discriminazione, nonché dell’obbligo di proteggere la popolazione che vive sotto occupazione dalla deportazione. L’accordo israeliano su Hebron è una violazione del diritto internazionale e “i coloni israeliani radicali” rendono difficile la vita nell’area controllata da Israele per i residenti palestinesi, aggiunge il rapporto.

Negli anni sono stati compilati più di 40.000 “rapporti sugli incidenti” in cui TIPH ha monitorato Hebron, concludendo che la città si sta muovendo nella direzione opposta a quella concordata da Israele e dall’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) nel Protocollo di Hebron.

In una dichiarazione nella quale annuncia la sua decisione di espellere il gruppo delle Nazioni Unite, Netanyahu ha affermato: “Non permetteremo la prosecuzione di una forza internazionale che agisce contro di noi”.

Erekat ha definito l’annuncio di Netanyahu “un passo ulteriore verso l’annullamento, da parte di Israele, di tutti i trattati firmati” e “un’ulteriore prova che Israele è uno stato canaglia che aborrisce la legittimità internazionale e si posiziona al di sopra e al di là dell’ordine e della comunità internazionale”.

Il rappresentante dell’ANP ha accusato Netanyahu di approfittare delle imminenti elezioni  israeliane che si terranno il 9 aprile. “Come parte delle elezioni parlamentari, i politici israeliani stanno conducendo una campagna immorale di disumanizzazione contro la Palestina e i Palestinesi, il che costituisce un pericolo imminente per la nostra sicurezza e protezione”, ha accusato.

Non è stata segnalata alcuna risposta dell’ONU alla richiesta dell’Autorità Palestinese di estendere la permanenza degli osservatori internazionali,  l’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera, ha tuttavia affermato che Israele – come potenza occupante – deve proteggere i civili palestinesi dalla violenza dei coloni nei Territori occupati della Cisgiordania, condannando allo stesso tempo un attacco in cui un padre palestinese di quattro figli è stato ucciso durante il fine settimana.

Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi