L’antisemitismo, la caccia alle streghe e lo show del Grande Fratello: l’inno dei cervelli in fumo

Certi ambienti della solidarietà alla Palestina, in Italia, hanno un grave problema: vedono anti-semiti e altro ancora dappertutto. In particolare, proprio dove non ci sono. Per questa ragione, periodicamente, lanciano campagne di maccartiana memoria o da Caccia alle Streghe dei tempi moderni, contro questo o quel gruppo, associazione, organizzazione, blog, agenzia, singolo, ecc., che la subisce come vittima sacrificale della stupidità dilagante.

Una vergogna per l'intelligenza umana. Ma la colpa è dentro di noi: abbiamo accreditato come antisionisti delle vere Quinte Colonne del sionismo mascherate da sostenitori della causa palestinese. Sono molto invasive e dissimulano bene.

Esse si intrufolano nei gruppi, nei movimenti di sostegno ai diritti dei palestinesi, e creano confusione, zizzania. Iniziano a separare, ad accusare questo o quello di “antisemitismo”, di “nazi-fascismo” (ovviamente, accuse false, perché si guardano bene dallo stanare i veri nazi-fascisti e anti-semiti presenti nel loro ambiente!), e le menti più fragili, paurose, ci cascano, e iniziano a loro volta a creare altra confusione e altre black-list, finendo per lavorare per coloro che affermano di voler contrastare, senza neanche rendersene conto.

Questo è un frutto dell'autolesionismo di una società ammalata, abituata a insultarsi in tv, a vedere nemici dovunque, tranne dove davvero dovrebbe trovarli (chi crea le guerre, chi occupa i Paesi e gli Stati sovrani, chi inventa pericoli che non esistono solo per prepare il consenso a nuovi conflitti di rapina, ecc.), e di una sinistra divisa in tanti brandelli uno in antagonismo con l'altro.

Dovremmo essere più consapevoli, più preparati, più attenti. Qui non si sta giocando la partita di calcio del quartiere, ma la battaglia per la verità, la libera e onesta informazione e la giustizia.

E ricordiamoci che l'accusa maccartista di “antisemitismo” è in realtà il tentativo illecito di assimilare anti-sionismo ad anti-ebraismo (erroneamente definto “anti-semitismo”, in quanto il “semitismo” è solo una categoria LINGUISTICA, creata nell'Ottocento dagli studiosi di ORIENTALISTICA) e di tacitare ogni critica e condanna ai crimini di Israele.

Prima di arrabbiarci con i grandi mainstream che manipolano e orientano l'informazione, rispondendo a qualcosa che è intrinseco alla loro stessa natura, dovremmo prendercela con noi stessi, con la nostra stupidità e mancanza di senso critico. Ma anche questa mancanza, forse, è intrinseca alla natura umana.

E allora, mentre aspettiamo l'Armageddon finale, godiamoci in pieno il Grande Fratello orwelliano: lo show è già iniziato da tempo.

Angela Lano

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