“La Palestina è sotto attacco da parte di Israele nella sua resistenza come realtà autonoma”

Riceviamo dalla prof. Paola Manduca e pubblichiamo.

La Palestina è sotto attacco 

La Palestina non solo è sotto attacco militare, il che preoccupa moltissimo per le vite dei palestinesi e la
ulteriore perdite delle loro strutture.

La Palestina è sotto attacco da parte di Israele nella sua resistenza come realtà autonoma.

La Palestina è sotto attacco allo scopo di dimostrare la sua “impossibilità di esistenza”.

Nel momento della riconciliazione tra le fazioni che governano nella Cisgiordania e a Gaza, un tentativo di
unificare il territorio politico della Palestina, di trovare un’ autorappresentazione politica presso l’ONU, di
liberare Gaza dall’assedio (reso ancor più insostenibile dal blocco alla circolazione di persone e beni da
parte dell’Egitto di Sissi), di reclamare la illegalità della detenzione ed abduzione amministrativa di
prigionieri e di difendere il territorio in Gerusalemme e nella Cisgiordania, di sviluppare una autonomia
economica, Israele dispiega attacchi militari con forze di terra e uso spropositato della forza verso i civili
nella Cisgiordania, con più di 400 detenzioni amministrative, infinite malversazioni a Gerusalemme e
bombardamenti e sconfinamenti a Gaza.

Questa operazione dello stato Israeliano, battezzata “guardiani dei nostri fratelli ” è “giustificata” dalla
scomparsa di 3 giovani riservisti Israeliani in territorio sotto completo controllo Israeliano in Cisgiordania.
Non c’è prova di chi abbia collaborato alla sparizione, non rivendicata da alcuna fazione Palestinese.
In qualsiasi paese civile una sparizione è un caso di polizia investigativa e non la ragione per
imprigionamenti di massa su base politica, di invasione e permanenza in migliaia di abitazioni di civili,
dell’abbattimento di case, degli omicidi di persone disarmate, di bombardamenti su zone del territorio
Palestinese sotto blocco e fuori e da quella in cui la scomparsa è avvenuta.

Questa operazione non è altro che una operazione, probabilmente preordinata, di punizione collettiva per i
Palestinesi nel momento in cui hanno raggiunto un accordo politico e si presentano come stato nella
comunità internazionale.
Serve per annientare fisicamente una fazione-partito (Hamas) e richiedere la resa dell’altra fazione-partito
(Fatha), protagoniste precedentemente del dissenso interno che aveva creato due governi separati in Gaza
ed in Cisgiordania.
Serve ad imporre con la forza la opposizione del governo Israeliano alla riconciliazione nazionale
Palestinese.
E’ un’ operazione la cui entità e sviluppo si può pensare che continuino ad accrescersi nel livello e con la
violenza.

In Cisgiordania le uccisioni, la invasione da parte delle forze di terra con carri armati, i sorvoli arei, le
violente invasioni delle case, gli arresti indiscriminati di civili, il ri-arresto di prigionieri liberati, la
nutrizione forzata di quelli in sciopero della fame, la mano libera lasciata alla violenza dei coloni, si
accompagnano ai bombardamenti quotidiani su Gaza, all’attacco ai suoi pescatori, al sorvolo con F16, che
ben ricordano l’inizio degli attacchi del 2008 e del 2012.

Vogliamo essere vicini ai Palestinesi che ne sono vittime, e che si sono impegnati come attori nel difficile
processo di costruire una unità nazionale, e diciamo al nostro Governo ed a quello Europeo che ci
opponiamo alla loro connivenza con le azioni illegali di Israele e vogliamo rompere il silenzio che regna sulle
aggressioni in corso.

Il silenzio e/o la connivenza della comunità internazionale è la luce verde che Israele aspetta per imporre
sul terreno col la paura e l’esercito la sua richiesta all’Autorità Nazionale di Ramallah di rompere l’accordo
di riunificazione.
E’ un lasciapassare per continuare la illegale detenzione amministrativa e le vessazioni sui prigionieri, per
continuare il blocco di Gaza e la politica di insediamenti e vessazioni in Cisgiordania e Gerusalemme.

Temiamo che sia anche la luce verde per realizzare vecchie e nuove minacce su Gaza: ” vi ridurremo al
medio evo”, “la prossima volta vi attaccheremo in modo che non avrete il tempo di rispondere” (dopo il
novembre 2012) e per tutta la Palestina: “elimineremo tutto il verde (Hamas ha bandiere verdi) dalla
regione”.

I palestinesi stanno resistendo uniti – ma l’immagine della gente in solidarietà proveniente da tutto il
mondo, in piedi accanto a loro, sarà incoraggiante e darà forza al popolo palestinese, nella sua lotta contro
un occupante crudele.
Per sostenere il popolo palestinese sotto attacco, chiediamo un forte e deciso pronunciamento dei Governi e
della Istituzioni Europee deve finire ed un messaggio delle Fedi che deve giungere limpido e chiaro.

Chiediamo che i rappresentanti delle IstituzioniItaliane e di quelle Europee sifacciano responsabili
in tutte le sedi della sicurezza e dello sviluppo della nazione e dello Stato Palestinese riunificato,
secondo le leggi internazionali.

Che nelle sedi internazionali queste si schierino per l’ autonomia dello Stato Palestinese e contro la
occupazione della Cisgiordania e la continua espansione degli insediamenti israeliani, per la
liberazione dal blocco di terra e mare di Gaza, per la fine della detenzione amministrativa dei
Palestinesi e loro abduzione in Israele, per uno statuto chiaro e condiviso per Gerusalemme.

Chiediamo che i governi europei mettano in campo finalmente sanzioni economiche verso Israele
esigendo il rispetto della legislazione internazionale, delle risoluzioni ONU e della convenzione di
Ginevra.

Invitiamo i rappresentanti delle fedi che si pronuncino contro i crimini verso la umanità e le
persone che Israele compie con impunità verso il popolo palestinese, diffondendo la loro solidarietà verso le sofferenze di un popolo intero.

Prime adesioni

Appello per i Bambini di Gaza, Genova
Associazione Amicizia Sardegna Palestina
Associazione Senza Paura di Genova
Associazione NWRG
Associazione Surgery for Children
Casa per la Pace Milano
Comitato NO M 346 a Israele
CVP-Comitato varesino per la Palestina
Forum Palestina
Invicta Palestina
Pacifisti e pacifiste dell’ora in silenzio per la pace di Genova
Parallelo Palestina
Pax Christi, Campagna Ponti e non Muri
Salaam ragazzi dell’olivo-comitato di Milano – onlus
UCOII, Direzione Nazionale dell’European Muslim Network- Italia

Alice Colombi
Andrea Balduzzi- Genova
Andrea Sbarbaro- Genova
Angelo Baracca- Firenze
Angelo Cifatte – Genova
Angelo Stefanini- Bologna
Claudia Petrucci – Genova
Dario Rossi – Genova
Filippo Bianchetti -Varese
Franco Camandona – Genova
Gabriella Grasso-Milano
Hamza Roberto Piccardo
Ireo Bono-Imperia
Luisella Valeri – Genova
Mariagiulia Agnoletto- Milano
Marina Rui – Genova
Miranda Vallero- Rapallo
Mirko Rozzi
Raffaella Del Deo

Per adesioni
http://firmiamo.it/la-palestina-e-sotto-attacco