L’autopsia mostra che Hijazi è stato colpito 23 volte

301532_345x230Gerusalemme. L’autopsia sul cadavere del giovane palestinese ucciso dalle forze israeliane, giovedì, mostra che è stato colpito in tutto il corpo 23 volte e che la sua morte è stata provocata da emorragie dal petto, dal collo, mani, gambe, polmoni e cuore.
Ne ha dato notizia un avvocato del gruppo palestinese per i diritti dei Prigionieri, Addameer,
L’avvocato, Mohammad Mahmoud, ha dichiarato venerdì di aver ricevuto il rapporto autoptico da Sabi al-Alul, il direttore dell’Istituto forense Abu Kabir, dove è stata fatta l’autopsia.

Mahmoud ha detto che quattro dei proiettili hanno colpito Hijazi al petto, compreso cuore e polmoni, sei il collo, uno le spalle, uno la coscia destra, due la mano destra, uno l’area pelvica, tre la gamba destra e quattro la sinistra.

L’autopsia rivela che sono stati usati diversi tipi di proiettili.
Contro l’uomo, ormai immobile e sanguinante sul pavimento del tetto della sua abitazione, un agente ha schiantato addosso la tanica dell’acqua, schiacciandolo.
Esecuzione extragiudiziale.
L’uomo era sospettato di essere coinvolto nel ferimento dell’estremista ebreo Yehuda Glick, ma le forze israeliane lo hanno ucciso in un’esecuzione extra-giudiziale senza arrestarlo e processarlo. E senza, dunque, neanche verificare di aver preso il responsabile dell’attacco al predicatore fanatico.
L’assassinio di Hijazi ha scatenato un’ondata di rabbia in tutta Gerusalemme. Si tratta della seconda esecuzione sommaria in una settimana: nella precedente è stato ucciso Abd al-Rahman al-Shaludi, 21 anni.
(Fonte: Ma’an)