L’Autorità Palestinese potrebbe indirizzarsi all’ONU per boicottare gli insediamenti israeliani

Betlemme-Ma’anDiplomatici palestinesi potrebbero rivolgersi alle Nazioni Unite per il boicottaggio delle colonie israeliane se i colloqui di pace falliranno, ha dichiarato lunedì un diplomatico palestinese.

Parlando a Ma’an in forma anonima, il diplomatico ha detto che i funzionari potrebbero chiedere il boicottaggio di “tutto ciò che riguarda gli insediamenti israeliani”.

Misure concrete adottate dall’Unione Europea e dalle istituzioni finanziarie hanno gettato le basi per la leadership palestinese “per dare luce verde in modo che possiamo intraprendere azioni pratiche e chiedere apertamente all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di annunciare che per gli Stati, le aziende internazionale e gli enti sono vietati gli scambi commerciali con gli insediamenti”.

“Si può dire che una tale decisione da parte dell’Assemblea Generale non sarebbe vincolante, ma se 50 paesi mostreranno la disponibilità a tale boicottaggio, sarà un trionfo”, ha aggiunto il diplomatico.

L’Autorità Palestinese potrebbe anche rivedere l’adesione alla Corte penale internazionale e protestare per i “crimini di guerra”, e gli insediamenti illegali.

Nel mese di dicembre, l’azienda olandese Vitens ha dichiarato che era “estremamente difficile “lavorare con la compagnia idrica israeliana Mekorot su progetti futuri, “perché essi non possono essere considerati fuori dal contesto politico”.

Dal 1° gennaio, l’Unione Europea ha bloccato tutte le sovvenzioni e i finanziamenti per enti israeliani che operano al di là delle linee di guerra di prima del 1967, scatenando un allarme crescente in Israele.

Più tardi, nel mese di gennaio, il fondo sovrano della Norvegia ha inserito nella lista nera due compagnie israeliane coinvolte nella costruzione nella Gerusalemme Est annessa.

Traduzione di Edy Meroli