Le bombe di Israele e il blocco causano un aumento del lavoro minorile a Gaza

A young Palestinian repairs a car in Gaza city, June 04, 2013. Child labor is widespread in the Gaza Strip because of the high rates of poverty and unemployment, according to reports. Photo by Ashraf Amra
A young Palestinian repairs a car in Gaza city, June 04, 2013. Child labor is widespread in the Gaza Strip because of the high rates of poverty and unemployment, according to reports. Photo by Ashraf Amra

EIMuhammad ha solo 12 anni ma è già al lavoro. Ogni mattina alle 7 va per le strade di Gaza e vende sandwich dietro ad un piccolo banchetto.

“Non ho scelta – afferma -, la nostra casa è stata completamente distrutta durante la guerra dell’anno scorso”.

In seguito a quella distruzione, Muhammad ha dovuto contribuire ad aiutare la sua famiglia. Una famiglia composta da cinque ragazze, quattro ragazzi e i loro genitori, che adesso vive in un appartamento in affitto.

Muhammad guadagna circa 30 shekel (7,70$)  al giorno, che consegna interamente ai suoi genitori che non hanno un’entrata regolare.

Dopo aver lavorato un paio d’ore al mattino, Muhammad va a scuola. Suo fratello più grande rimane al banchetto finché lui non finisce la scuola.

“Mi piace la mia scuola – dice Muhammad -.So che avere una buona istruzione è il modo più sicuro per avere una vita dignitosa. Ma questa è Gaza. È una sorta di inferno”.

Responsabilità da adulti 

L’assedio e gli attacchi su Gaza da parte di Israele negli ultimi anni hanno causato un aumento della povertà e altri problemi sociali.

Al 43%, il tasso di disoccupazione di Gaza è il più alto del mondo, secondo i dati della Banca Mondiale.

Una delle conseguenze di tutto ciò è che i bambini sono costretti ad assumersi responsabilità da adulti.

Un altro bambino, Samir, di nove anni, vende tè e caffè nei porti di Gaza.

“Mio padre soffre di asma, e il medico gli ha detto di non lavorare – riferisce Samir -.Devo farlo per comprare il cibo per la mia famiglia ogni giorno”.

Il Central Bureau of Statistics della Palestina ha stimato che circa il 4% dei bambini che vivono in Cisgiordania e a Gaza ha un lavoro.

Uno studio del 2013 condotto da tale ufficio ha mostrato un aumento significativo del lavoro minorile e della dispersione scolastica a Gaza definendolo “preoccupante”. Secondo il rapporto, la percentuale di bambini di età compresa tra i 10 ei 17 anni che lavorano e non frequentano la scuola è salito dal 13 al 20 % dal 2009 al 2012.

Le leggi palestinesi sulla protezione dell’infanzia e i diritti dei lavoratori proibiscono ai datori di lavoro di assumere bambini di età inferiore ai 15 anni. I bambini tra i 15 e 17 possono lavorare a determinate condizioni, tra cui un limite delle ore lavorative e il divieto di lavoro in condizioni pericolose.

Pericoloso 

Eppure alcuni dei lavori svolti dai bambini di Gaza, come la riparazione dei macchinari nelle officine, sono di natura pericolosi.

Zaher, un ragazzino di 11 anni, lavora nel laboratorio di un meccanico da quando ne aveva 9.

Spesso lavora 12 ore al giorno. Il primo anno di lavoro non ha ricevuto alcuno stipendio. “Il mio capo ha detto che dovevo fare molta formazione prima di poter fare ciò che ci si aspettava da me” afferma. Il suo lavoro comprende la manipolazione degli ingranaggi e dei motori delle macchine.

Zaher e il suo fratello maggiore, che lavora in un negozio di abbigliamento, hanno dovuto sostenere la loro famiglia dopo la morte del padre avvenuta 5 anni fa. Zaher è pagato 10 shekel ($ 2,60) al giorno.

In media, bambini lavoratori in Cisgiordania e a Gaza hanno lavorato poco più di 44 ore settimanali nel 2013. Il loro salario medio giornaliero era inferiore ai 50 shekel ($13).

La povertà è il fattore principale che spinge i bambini a lavorare. Il livello di povertà a Gaza, secondo la Banca mondiale, è salito dal 28% nel 2013 al 39% nel 2014. L’aumento è direttamente attribuito ai 51 giorni di bombardamenti da parte di Israele sulla città di Gaza nel luglio ed agosto dello scorso anno.

Issam Younis, direttore di Al Mezan, un gruppo per i diritti umani con sede a Gaza, ha detto che i bambini sono “vittime reali” dell’assedio che Israele ha applicato durante gli  ultimi otto anni: “Trovate dei bambini di Gaza che abbandonano la scuola per andare a lavorare compensando così a ciò che le loro famiglie hanno perso a in seguito al blocco”.

Traduzione di Domenica Zavaglia