Le città della Palestina storica: Gerusalemme

IMG-20150315-WA0017 IMG-20150315-WA0021 IMG-20150315-WA0022 IMG-20150315-WA0023A cura di Sara Machrah-Gpi.

Dal 1948 gli israeliani hanno scacciato tutti gli arabi (il 40 % della popolazione) che vivevano nel settore Ovest e hanno confiscato e in parte demolito le loro case. Uno dei maggiori alberghi israeliani di Gerusalemme è stato eretto su un preesistente cimitero palestinese che fu demolito provocatoriamente, ecc.

Nel 1967 Israele annette ufficialmente tutta Gerusalemme, dichiarata capitale di Israele, e vi trasferisce da Tel Aviv il governo nazionale.

 

La comunità internazionale non riconosce questa annessione e quasi tutti gli stati mantengono la loro ambasciata a Tel Aviv (a Gerusalemme ci sono ancora i consolati del periodo del mandato britannico).

 

 

 

 

 

 

 

Nel contempo gli israeliani iniziano a demolire case, a confiscare terre palestinesi e a edificare nuovi alloggi anche a Gerusalemme Est e dintorni, a chiudere i centri palestinesi (Orient House, centri di aiuto internazionali, ecc.).

Nel 1980 gli israeliani riunificano ufficialmente Gerusalemme.

Con la risoluzione 478 l’ONU dichiara tale decisione nulla e non avvenuta.

Nel 1993 l’allora ministro israeliano Netanyahu dichiara che, nell’ambito delle trattative di pace, “Gerusalemme non è negoziabile”.

Nel 1995 il parlamento israeliano ratifica il piano urbano di Gerusalemme che include circa 63 kmq (ovvero 28 villaggi palestinesi) della Cisgiordania occupata.

Nel 1997 su terre requisite ai palestinesi gli israeliani costruiscono l’insediamento di Har Homa (vedi cronistoria generale) e di Gilo circondato da un muraglione di protezione.

Nel 1999 gli israeliani aprono un antico passaggio sotto la spianata delle moschee malgrado che gli accordi di Oslo ne attribuissero la sovranità ai palestinesi.

Nel 1999 Ariel Sharon, nota personalità israeliana di destra, si reca provocatoriamente sulla spianata delle moschee dando avvio alle manifestazioni di protesta palestinesi, alle sanguinose repressioni delle stesse e nei territori occupati dagli israeliani, all’avvio della II intifada (guerra delle pietre) e a una serie di sanguinosi attentati palestinesi seguiti puntualmente da sanguinose rappresaglie israeliane.

A tuttoggi Israele ha insediato a Gerusalemme Est (compreso il quartiere di Gilo) 180.000 coloni urbani ebrei.

Dal 1987 gli israeliani hanno demolito circa 7000 case o edifici pubblici palestinesi (altri 4000 sono a rischio); circa 100.000 palestinesi sono stati espulsi verso i campi profughi della Cisgiordania dove non hanno alcun diritto.

A Gerusalemme Est il 75% della popolazione palestinese vive al di sotto della soglia di povertà. A Gerusalemme Ovest ora abitano solo ebrei e a Gerusalemme est le difficoltà che vengono fatte ai palestinesi aumentano di giorno in giorno.

Dal 1993 ai palestinesi non residenti è proibito l’accesso a Gerusalemme, ai palestinesi è pure vietato svolgere attività politica, spesso ai Palestinesi viene impedito l’accesso alla spianata delle moschee, l’esercizio del mercato, la costruzione e/o il rinnovo di case, i Palestinesi sono sottoposti a difficoltà burocratiche e controlli di ogni sorta, ecc.

Il centro politico/culturale arabo  Orient House ) di Gerusalemme Est, vero punto di riferimento per i palestinesi, è già stato chiuso a varie riprese. Ora è occupato dagli israeliani che hanno persino proibito l’accesso a importanti personalità straniere.

Dato che sia israeliani sia palestinesi considerano Gerusalemme la capitale del loro stato, nelle trattative di pace Gerusalemme rappresenta un nodo quasi insuperabile.
Infatti gli israeliani si oppongono testardamente a ogni restituzione, anche parziale, come pure a una internazionalizzazione di Gerusalemme come previsto dall’ONU.

Nel 2002 gli USA riconobbero Gerusalemme come capitale di Israele.

Nel 2003 e 2004 gli israeliani costruirono una barriera di separazione (muro) che di fatto separa completamente i territori occupati abitati da palestinesi da Gerusalemme, chiaro segnale dell’intenzione di scacciare tutti i palestinesi da Gerusalemme.