Le condizioni di Al-Qeeq peggiorano: giornalista in punto di morte

366698CBetlemme – Ma’an. Venerdì le condizioni di salute di Muhammad al-Qeeq, prigioniero palestinese in sciopero della fame, sono peggiorate gravemente, secondo quanto riportato da un funzionario palestinese.

Hiba Masalha, un avvocato del comitato dell’Anp per gli Affari dei prigionieri, che sta visitando al-Qeeq nell’ospedale di HaEmek, ha dichiarato che le condizioni del giornalista palestinese, in sciopero da quasi 80 giorni, stanno peggiorando ogni momento che passa. “È in punto di morte”, ha aggiunto. “Potrebbe avere un infarto”.

Al-Qeeq, giornalista 33enne e padre di due bambini, ha iniziato lo sciopero a novembre per protestare contro la sua detenzione amministrativa, senza processo né accuse, da parte di Israele.

Al-Qeeq ha perso la capacità di parlare e anche la sua vista e il suo udito sono state gravemente colpite.

Venerdì la Società dei prigionieri palestinesi ha dichiarato di aver presentato ricorso presso la Corte Suprema israeliana richiedendo il trasferimento di al-Qeeq in un ospedale palestinese. A causa delle sue condizioni di salute, la Corte Suprema ha stabilito di sospendere temporaneamente la sua detenzione, fino al miglioramento della sua salute. Al-Qeeq ha respinto la sentenza, comunicando che non avrebbe terminato il suo sciopero se non a patto di una piena scarcerazione.

Mercoledì la Società dei prigionieri aveva dichiarato che Israele “non sta mostrando né attenzione né volontà” di risolvere il caso di al-Qeeq e che riteneva le autorità israeliane “completamente responsabili” per la sua vita.

All’inizio di febbraio Qadura Fares, presidente della Società, aveva dichiarato che la sicurezza israeliana ritiene di non aver “nulla da perdere” evitando di rilasciare al-Qeeq prima della sua morte.

Traduzione di F.G.