Le demolizioni israeliane lasciano cinque senzatetto a Gerusalemme Est

Gerusalemme – Maan.

Mercoledì le forze israeliane hanno demolito la casa di una famiglia palestinese nel quartiere di Beit Hanina a Gerusalemme così come diverse stanze di una casa vicina utilizzate per immagazzinare le forniture di aiuti per Gaza.

I bulldozer israeliani sono arrivati ​​a Beit Hanina e hanno demolito due camere di 60 metri appartenenti a Hajj Izz Abu Nijma, che ha poi raccontato che era la quinta volta che una parte della sua proprietà veniva demolita dalle autorità israeliane.

Al momento della demolizione, le camere venivano utilizzate per raccogliere derrate alimentari da inviare nella Striscia di Gaza. Tutte le forniture, tra cui il riso, lo zucchero, la pasta e prodotti in scatola, sono state distrutte durante la demolizione.

Abu Nijma ha detto che dal 1996 cerca di ottenere i permessi di costruzione necessari dal comune di Gerusalemme, ma è stato respinto ogni volta.

Le forze israeliane hanno demolito anche una struttura abitativa appartenente al fratello di Abu Nijma, Nadim, dove vivevano cinque membri della famiglia.

Tariq è stato arrestato dopo che le forze israeliane hanno fatto irruzione nella struttura mentre stava dormendo, prima di demolire tutto.

I bulldozer hanno anche demolito un muro di cinta terra di Tariq e una struttura utilizzata per tenere cavalli, cani e bovini.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, nel 2013 Israele ha distrutto più di 500 proprietà palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme Est, costringendo oltre 850 persone a spostarsi.

Israele concede raramente ai palestinesi permessi per costruire in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, anche se a 550.000 coloni ebrei sono spesso dati i permessi per ampliare le loro case e proprietà.

L’Associazione per i Diritti Civili in Israele riporta che solo il 14% della terra Gerusalemme Est è suddivisa in zone per l’edilizia residenziale palestinese, mentre un terzo della terra palestinese è stato confiscato a partire dal 1967 per costruire insediamenti illegali per soli ebrei.

Anche se i palestinesi di Gerusalemme Est vivono all’interno del territorio che Israele ha unilateralmente annesso, non hanno diritti di cittadinanza e sono invece classificati come “residenti” il cui permesso può essere revocato se si allontanano dalla città per più di pochi anni.

A più di 14.000 residenti palestinesi di Gerusalemme Est sono stati revocati i permessi dal 1967, negando loro la possibilità di ritornare alle proprie case.