Le dichiarazioni israeliane sulla minaccia iraniana preoccupano le autorità statunitensi. Attacco possibile.

The Washington Post – Gerusalemme. Le autorità israeliane giovedì 2 febbraio hanno rilasciato alcuni degli avvertimenti più chiari riguardo possibili attacchi aerei contro le installazioni nucleari iraniane, aggiungendo all’ansietà delle capitali occidentali il timore che un attacco a sorpresa israeliano possa scatenare un conflitto più esteso in Medio Oriente.
Il ministro della difesa Ehud Barak, parlando al forum sulla sicurezza al quale partecipavano alcune tra le principali autorità dell’Intelligence e dell’esercito israeliano, ha dichiarato che il tempo utile per bloccare lo sviluppo nucleare iraniano sta ormai scadendo, poiché gli impianti per l’uranio vengono nascosti all’interno di montagne-bunker recentemente realizzati.

“Chiunque consigli ‘più tardi’, potrebbe scoprire che ‘più tardi’ sia diventato ‘troppo tardi’ “ ha affermato Barak. Poi, passando dall’ebraico all’inglese per l’ultima frase ha aggiunto “più tardi è troppo tardi”.
Il cambio di lingua ha evidenziato l’aggravarsi della frattura fra le autorità statunitensi e quelle israeliane sull’urgenza di bloccare lo sviluppo nucleare iraniano che, secondo i membri dell’Intelligence occidentale e gli esperti d’ingegneria atomica, potrebbe presto mettere armi nucleari a disposizione dei governanti iraniani.
Pur riconoscendo la gravità della minaccia iraniana, le autorità statunitensi temono di essere colti alla sprovvista da un attacco israeliano che potrebbe avere pesanti implicazioni sull’economia e sulla sicurezza, oltre che non essere in grado di bloccare ma solo di rallentare la ricerca nucleare dell’Iran.
In una serie di incontri privati con le proprie controparti israeliane, le autorità occidentali hanno consigliato pazienza, affermando che le nuove sanzioni economiche, unitamente all’embargo petrolifero europeo, stanno colpendo pesantemente l’economia iraniana, e potrebbero a breve costringere i leader del paese ad abbandonare il programma nucleare. Attraverso le parole degli esponenti dei governi israeliani precedente ed attuale, nonché attraverso quelle delle autorità dell’intelligence, gli israeliani stanno tuttavia continuando a sottolineare che potrebbero decidere di agire unilateralmente se nei prossimi mesi non ci saranno passi avanti.
“L’amministrazione del presidente Obama è preoccupata dal fatto che Israele quest’anno possa attaccare le installazioni nucleari iraniane, quasi senza aver fornito alcun preavviso”, ha affermato Cliff Kupchan, un’ex membro del Dipartimento di Stato, che durante il governo Clinton si è specializzato in politica iraniana e che è recentemente rientrato dai colloqui con le autorità israeliane. “Israele si è rifiutata di garantire a Washington il benché minimo preavviso”.

Il Segretario alla Difesa Leon E. Panetta è una delle numerose autorità statunitensi che esprimono pubblicamente la propria preoccupazione per un possibile attacco a sorpresa israeliano. Il mese scorso, l’amministrazione ha inviato il presidente del Gabinetto della Difesa, il generale Martin E. Dempsey, a Gerusalemme per intrattenere colloqui d’alto livello sulla possibilità di un attacco unilaterale israeliano.
“Israele ha indicato che lo sta prendendo in considerazione, mentre noi abbiamo fatto presente le nostre preoccupazioni”, ha dichiarato Panetta giovedì ai giornalisti, dopo una riunione delle Nazioni Unite a Bruxelles. Panetta non ha voluto commentare le pubblicazioni che hanno riportato la sua impressione che Israele possa sferrare l’attacco in primavera, forse già ad Aprile.
Sebbene l’amministrazione Obama non abbia escluso la possibilità di un’azione militare nei confronti dell’Iran, le autorità della Casa Bianca sono preoccupate che un attacco unilaterale possa frantumare la vasta coalizione assemblata negli ultimi tre anni per fronteggiare l’Iran nel suo programma nucleare, che i leader iraniani hanno continuato a definire pacifico.