Le forze israeliane demoliscono le case dei sospettati di rapimento a Hebron

Hebron-Maan. Domenica notte, a Hebron, le forze israeliane hanno demolito le case di due Palestinesi sospettati del rapimento dei tre adolescenti israeliani nel mese di giugno, hanno riferito i residenti.

Le forze israeliane hanno demolito le case di Amir Abu Eisha e Husam al-Qawasmi e hanno sigillato la casa di Marwan Qawasmi pompando calcestruzzo nella struttura.

I residenti hanno riferito che un gran numero di militari israeliani sono arrivati dapprima a casa di Abu Eisha, nel quartiere di Wadi al-Sir, ordinando alla famiglia di abbandonare la casa. Genieri dell’esercito hanno quindi piazzato gli esplosivi nella ​​casa e l’hanno fatta saltare in aria, riducendola in macerie. I soldati israeliani si sono poi spostati nel quartiere di Abu Kteila e hanno distrutto la casa di Husam al-Qawasmi.

Sono scoppiati scontri tra residenti e soldati, con diversi Palestinesi feriti da proiettili di acciaio ricoperti di gomma, tra cui il giornalista Radi Karamah.

La casa di Marwan Qawasmi è stata sigillata pompandovi all’interno grandi quantità di calcestruzzo. Diverse betoniere erano state trasportate sul posto.

Israele accusa i tre uomini del rapimento e dell’uccisione dei tre adolescenti israeliani, vicino all’insediamento illegale di Gush Etzion a Hebron, il 12 giugno.

Marwan Qawasmi è stato arrestato dalle forze israeliane nel mese di luglio. Israele accusa Qawasmidi aver ordinato a Abu Eisha e Husam al-Qawasmi di effettuare il sequestro.

Hamoked, gruppo israeliano per i diritti, aveva chiesto all’Alta Corte di Israele di fermare le demolizioni, sostenendo che la misura avrebbe danneggiato persone innocenti, tra cui dei bambini, e rappresenta un atto di punizione collettiva.

“La demolizione delle case dei terroristi trasmette un chiaro messaggio ai terroristi e ai loro complici che c’è un prezzo personale da pagare quando si impegnano nel terrore e nella realizzazione di attacchi contro gli israeliani”, ha risposto il tenente colonnello Peter Lerner, portavoce dell’esercito israeliano.

Israele ha lanciato una ricerca capillare e una campagna di arresti nella Cisgiordania occupata dopo il rapimento degli adolescenti, colpendo affiliati di Hamas, infrastrutture e arrestando centinaia di persone.
Le forze israeliane hanno ucciso almeno sei Palestinesi durante le incursioni per gli arresti. 

(A fine giugno, la polizia israeliana ha rivelato che a rapire e uccidere i tre giovani coloni non erano stati membri di Hamas. E’ emerso che gli autori erano membri di un clan di coloni, ndr).

Gli estremisti ebrei hanno rapito e ucciso l’adolescente palestinese Muhammad Abu Khdeir ai primi di luglio per “vendetta”.

Traduzione di Edy Meroli