Le forze navali israeliane si preparano a intercettare la FF 3

marianne

Ma’an. Le forze navali israeliane si stanno preparando a intercettare la Freedom Flotilla III, che dovrebbe arrivare a Gaza lunedì, secondo quanto hanno riferito domenica i media israeliani.

Il sito di notizie in lingua ebraica nrg.co.il ha riportato che la marina israeliana dispiegherà “Shayetet 13”, unità navali speciali, contro le imbarcazioni, se necessario, e se gli attivisti a bordo fossero “violenti”.

Gli attivisti a bordo della flotilla verso Gaza per sfidare il blocco israeliano alla Striscia, stanno velocemente raggiungendo la destinazione, ma si aspettano di essere intercettati, secondo quanto ha riferito domenica un giornalista israeliano a bordo. “Siamo in mare da tre giorni e siamo alla distanza di soli 200 km dalla Striscia di Gaza”, ha detto il giornalista di Channel Two, Ohad Hemo, in un collegamento televisivo dal ponte della barca svedese Marianne di Gothenburg.”Non è chiaro quando arriveremo. Aspetteremo le altre tre barche che sono dietro di noi o cercheremo di rompere per primi l’assedio alla Striscia di Gaza?”, ha riferito Hemo.

Hemo ha aggiunto che i passeggeri della barca sono addestrati due volte al giorno dagli organizzatori sulle tecniche di resistenza non-violenta ai commando che si aspettano assaltino la barca, presto o tardi. “Abbiamo visto nel sonar una imbarcazione non identificata seguirci a distanza di circa 20 miglia nautiche e supponiamo si tratti di una nave israeliana”.

“E’ chiaro a tutti che i commando abborderanno la barca prima di entrare a Gaza”, ha aggiunto.

Il governo israeliano domenica ha pubblicato una lettera che sarà consegnata ai partecipanti alla Flotilla una volta che si troveranno in mani israeliane. “Se e quando raggiungeranno Israele, riceveranno una bella lettera”, ha dichiarato il portavoce del ministro degli Esteri, Emmanuel Nahshon, a AFP. “Benvenuti in Israele!”, recita il testo di un messaggio in ebraico, letto da AFP, che sarà consegnato agli attivisti in inglese. “Sembra che abbiate perso la strada”, continua. “Forse volevate andare in un posto non lontano da qui, la Siria, dove il regime di (presidente Bashar) Assad massacra ogni giorno il suo popolo, sostenuto dal regime assassino iraniano”.