Le mappe pubblicitarie di FB includono i sobborghi occupati israeliani a Gerusalemme

PIC. Secondo quanto riportato dai media, in seguito a una denuncia di un funzionario israeliano, Facebook avrebbe ampliato la sua mappa pubblicitaria per raggiungere gli insediamenti israeliani situati oltre i confini del 1967.
Il social network ha modificato la sua politica per includere quartieri ebraici situati al di fuori dei confini del 1967 in annunci pubblicitari indirizzati ai residenti di Gerusalemme occupata, secondo il quotidiano Israel Hayom.
Il giornale ha riferito che il viceministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely ha presentato denuncia dopo aver appreso che le pubblicità di Facebook sono limitate solo ai quartieri di Gerusalemme entro i confini del 1967.
I confini del 1967 si riferiscono a quelli dello stato palestinese che esisteva prima della guerra durante la quale Israele occupò la parte orientale della città di Gerusalemme, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza.
Le aziende che pubblicizzavano prodotti o servizi per gli israeliani su Facebook erano in grado di includere solo gli israeliani che vivevano all’interno della linea verde.
Dopo aver appreso del problema dal sito di notizie israeliano “Hottest Place in Hell”, che presumibilmente avrebbe incontrato difficoltà nel cercare di comprendere alcuni luoghi di Israele su Facebook, Hotovely ha contattato Facebook per chiedere spiegazioni.
In una lettera di protesta, Hotovely ha scritto: “È imperscrutabile che Facebook escluda i quartieri di Gerusalemme est dalla mappa di Israele nel quadro dei suoi strumenti pubblicitari… Secondo la mappa che Facebook presenta, quartieri come Gilo, French Hill, Pisgat Ze’ev e altri non appaiono nemmeno sulla cartina di Israele”.
Facebook è stato veloce a rispondere. In una lettera a Hotovely, Jordana Cutler, ex consigliere del primo ministro Benjamin Netanyahu ora incaricata di occuparsi delle relazioni del gigante tecnologico con il governo israeliano, ha scritto che Facebook ha convenuto che “un’attività commerciale non dovrebbe definire i confini di nessun paese” e ha annunciato che la mappa “problematica” che esclude quartieri più recenti è stata rimossa dal sito.
Hotovely ha accolto favorevolmente la mossa e ha ringraziato Facebook “per la loro rapida risposta e la gestione professionale del problema”.
Traduzione per InfoPal di Bushra Al Said