Le organizzazioni dei coloni stanno attuando i piani per controllare al-Aqsa

Al-Quds (Gerusalemme)-InfoPal. Una fondazione palestinese attiva all’interno dei territori del ’48 ha confermato che le organizzazioni per i coloni agiscono come braccio esecutivo per attuare i piani dell’occupazione israeliana – piani che mirano a controllare la moschea di al-Aqsa, attraverso l’acquisizione e l’ebraicizzazione dei siti archeologici di interesse storico che la circondano. Essa ha anche sottolineato che queste organizzazioni controllano e gestiscono la maggior parte degli scavi archeologici, e cercano di attribuire un’identità ebraica alla città di Gerusalemme in vari modi – organizzando le visite turistiche per gli stranieri e i coloni israeliani. 

La Fondazione al-Aqsa per il patrimonio e i beni religiosi, che si occupa dei luoghi santi in Palestina, ha reso noto che tra le organizzazioni per coloni spiccano “Elad”, attiva nella zona di Silwan, “Ateret Cohanim”, che opera nella Città Vecchia di Gerusalemme, e “il Fondo per la preservazione dell’eredità del Muro” operante nell’area di al-Buraq (Muro del Pianto). 

Al-Aqsa ha sottolineato che queste organizzazioni lavorano a stretto contatto con l’Autorità per le Antichità di Israele, e sono finanziate dal governo israeliano con milioni di shekel all’anno. La fondazione ha citato uno studio israeliano pubblicato pochi giorni fa, il quale conferma che tali organizzazioni controllano molti siti archeologici, da Jabal al-Mukabber (Monte Scopus), a sud, fino al-Sawaneh e il Monte di at-Tur, nel nord. 

In un comunicato stampa, al-Aqsa ha reso noto che “Elad, cui nome indica la città di Davide, controlla e gestisce più di un sito archeologico in diverse parti di Silwan, finanzia gli scavi effettuati dall’Autorità per le Antichità di Israele e dirige i centri per visitatori nei siti stessi. Inoltre, essa organizza e gestisce le guide turistiche che adottano la versione talmudica e la raccontano alle decine di migliaia di turisti stranieri e israeliani. Nonostante l’evidente impronta arabo-islamica delle aree interessate, fin dalla loro fondazione gebuseo-cananea, passando per le costruzioni risalenti al periodo della dominazione islamica omayyade, ‘abbaside e mamelucchi e finendo con l’architettura ottomana. 

La Fondazione al-Aqsa ha riferito che “Elad” controlla circa sette siti archeologici di vaste superfici, partendo dalle cisterne sotterranee nell’area di Jabal al-Mukabber (Monte Scopus), passando per Wadi Rababah, il quartiere di al-Bustan, Wadi Hilweh, il Monte degli Ulivi al centro, e finendo nella zona di al-Sawaneh. 

Al-Aqsa ha affermato che tra gli obiettivi di “Elad” vi è quello di controllare lo spazio sopra e sotto la terra, costruire centri informazione per i turisti, che collegano tra loro i diversi siti archeologici e inventare una narrazione talmudica che racconta di una storia ebraica mai esistita, istituendo per tale scopo delle mostre nelle gallerie sotterranee a sostegno delle sue pretese. Inoltre, essa organizza delle campagne di disinformazione rivolte alle decine di migliaia di turisti, e ignora la versione palestinese, quella vera, della storia di questi luoghi. 

La fondazione palestinese ha anche reso noto che l’organizzazione “Elad” sta pianificando la costruzione di imponenti strutture allo scopo di portare a termine i suoi progetti di ebraicizzare e colonizzare la Città Santa. Aggiungendo che tali organizzazioni hanno degli orientamenti ideologici, e vengono spesso impiegate per realizzare i piani sionisti dell’occupazione israeliana. 

La Fondazione al-Aqsa ha rivolto un appello a tutte le istituzioni attive a Gerusalemme e alle organizzazioni arabe e islamiche, che appoggiano la causa di Gerusalemme e al-Aqsa, di prestare la massima attenzione sui rischi affrontati dalla Città Santa e la sua moschea.