L’Egitto si prepara a espandere la «zona cuscinetto» al confine con Gaza

Memo. Le autorità egiziane hanno deciso di estendere la «zona cuscinetto» lungo il confine chiuso con la Striscia di Gaza.

Lo scorso ottobre, Il Cairo aveva dato il via alle prime due fasi dell’area di transizione a Rafah, cittadina a nord del Sinai, in risposta a un’ondata di offensive militari contro l’esercito e le forze di sicurezza nazionali; il governatore della regione, Abdel-Fattah Harhour, ha dichiarato che presto una terza fase del progetto vedrà la luce, precisando che le autorità locali hanno fatto un sopralluogo, volto a valutare gli edifici e le strutture da demolire per procedere all’espansione della «zona cuscinetto».

Le prime due fasi si estendono già per 1000 metri, e hanno comportato la distruzione di ben 837 e 1220 edifici, rispettivamente. La terza fase, invece, prevede il sacrificio di circa 1215 abitazioni e 40 strutture governative mentre, al momento, sono in corso delle stime per eventuali risarcimenti alle famiglie coinvolte, continua Harhour. Ad aprile, il governo egiziano ha reso noto di voler estendere la «zona cuscinetto» lungo la Striscia di Gaza.

Da due anni l’area nord del Sinai, confinante sia con Israele che con la Striscia, è diventata un focolaio di tumulti e spargimenti di sangue, in cui sono rimasti uccisi numerosi agenti delle forze di sicurezza egiziane.

Traduzione di Daniela Aronica