L’esercito di occupazione uccide un ragazzo palestinese a Beita

Nablus-Wafa. Un ragazzo palestinese di 15 anni è stato ucciso dalle forze di occupazione israeliane a Beita, nel sud di Nablus, nella Cisgiordania occupata, durante una protesta pubblica contro la costruzione da parte di Israele di un avamposto coloniale vicino al villaggio.

La Mezzaluna Rossa Palestinese (RPC) ha detto che i soldati di occupazione israeliani hanno aperto il fuoco contro i manifestanti, uccidendo Mohamamd Saeed Hamayel, 15 anni, e ferendone molti altri. Altri manifestanti sono morti soffocati dai gas lacrimogeni sparati contro di loro dall’esercito.

Hamayel è il terzo palestinese a Beita ad essere ucciso da colpi di arma da fuoco israeliani in meno di un mese.

I cittadini di Beita manifestano ogni venerdì contro l’acquisizione della loro terra sul Monte Sabih da parte dei coloni israeliani, che attualmente stanno costruendo un insediamento illegale e minacciando i mezzi di sussistenza di almeno 17 famiglie palestinesi che dipendono dalla raccolta delle loro olive su terreni che hanno posseduto per generazioni.

I villaggi della Cisgiordania organizzano spesso manifestazioni, il venerdì, contro la confisca delle terre, la demolizione delle case e gli insediamenti israeliani ritenuti illegali dal diritto internazionale. Le forze israeliane di solito rispondono alle proteste con una violenza sproporzionata.

Circa 475.000 coloni israeliani vivono nella Cisgiordania occupata in violazione del diritto internazionale.