L’esercito egiziano demolisce i tunnel di Gaza

tunnel di GazaGaza-Memo. Giovedì 4 luglio, ruspe dell’esercito egiziano hanno iniziato a demolire i tunnel sotterranei tra l’Egitto e la Striscia di Gaza, che a partire dal 2006, anno in cui Israele impose l’assedio, fungevano da arteria vitale per la Striscia di Gaza.

Sulla propria pagina Facebook, l’agenzia stampa egiziana, RNN, ha riferito che grandi bulldozer dell’esercito egiziano, protetti da veicoli militari, hanno iniziato la demolizione dei tunnel.

Testimoni oculari dalla città frontaliera di Rafah (sud di Gaza) hanno riferito di aver visto arrivare le ruspe diversi giorni fa, tuttavia, hanno aggiunto che i lavori sono iniziati solo giovedì.

I testimoni hanno anche riferito di pesanti mitragliatrici montate sui veicoli militari che proteggevano le ruspe.

Fonti egiziane hanno affermato che i rinforzi militari sono giunti mercoledì 3 luglio nella zona di frontiera tra l’Egitto e Gaza.

Il contrabbando di merci verso la Striscia di Gaza si era fermato alcuni giorni prima dell’inizio dei disordini in Egitto.

Dal canto loro, le forze di sicurezza palestinesi hanno alzato il livello d’allarme lungo i tunnel, temendo un potenziale caos durante i disordini egiziani.

I tunnel tra l’Egitto e Gaza sono stati le principali arterie vitali per gli abitanti di Gaza, 1,8 milioni, dopo l’assedio israeliano imposto nel 2006.

L’assedio, imposto a seguito della sorprendente vittoria di Hamas alle elezioni parlamentari palestinesi, è concordato a livello internazionale.

Dal canto suo, il ministero della Sanità di Gaza ha annunciato che il carburante, necessario all’avviamento dei generatori di elettricità e al funzionamento delle ambulanze, si esaurirà in pochi giorni. “La chiusura dei tunnel ci ha messo di fronte ad un futuro incerto”, si legge in un comunicato ministeriale.

D’altra parte, Israele non permette l’ingresso di carburante sufficiente attraverso i suoi valichi di frontiera con Gaza.

Ieri, anche il direttore dell’Autorità per l’ambiente di Gaza aveva previsto uno scenario catastrofico, alla luce della crisi di carburante che travolge l’enclave costiera.