L’esercito israeliano falsifica fotografia per giustificare il bombardamento dell’ospedale el-Wafa

Photo by ISM

International Solidarity Movement. Il 21 luglio, alle 14:17, il portavoce dell’Esercito israeliano ha postato su Twitter un’immagine che mostra la veduta aerea di un edificio contrassegnato come “ospedale Al-Wafa”. Nell’immagine c’è un cerchio rosso, contrassegnato come il luogo da cui è stato lanciato un razzo M75.

L’edificio contrassegnato nella foto come “ospedale Al-Wafa” in realtà non è l’ospedale al-Wafa, ma Right to Life Society.​

(Confronta con foto sotto)

Photo by ISM

“Israele ha colpito il nostro ospedale sulla base di affermazioni false e fuorvianti. Stanno colpendole strutture mediche,  i feriti, i malati, e i nostri figli, in tutta la Striscia di Gaza. Vogliono farci sapere che nessun luogo è sicuro”, ha detto il direttore esecutivo dell’ ospedale el-Wafa, dottor Basman Alashi.

Secondo il ministero della Salute di Gaza, sette dei 13 ospedali, tra cui l-Wafa, sono stati gravemente danneggiati.

La clinica Al Atatra e 12 ambulanze sono state completamente distrutte, altre sette cliniche sono state danneggiate, 12 membri del personale medico sono stati feriti e tre sono stati uccisi.

L’ospedale di al-Wafa è stata bombardato di nuovo dall’esercito israeliano mercoledì, dopo che il dott. Alashi ha ricevuto due telefonate dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dalle Nazioni Unite (ONU). Hanno trasmesso un messaggio dell’esercito israeliano secondo cui “ci sono attività nell’ospedale e l’esercito israeliano può adottare azioni più pesanti contro al-Wafa”.

Il dott. Alashi ha spiegato a entrambi che l’ospedale è vuoto: tutti i pazienti sono stati evacuati il 17 luglio e che l’ospedale ha sette milioni di dollari di attrezzature mediche essenziali, e due casseforti che non si sono potute recuperare durante l’evacuazione di emergenza.

“Riterrò Israele personalmente responsabile dei sette milioni di dollari se distruggeranno l’ospedale. E’ già stato colpito e bombardato, non capisco cosa stanno cercando di ottenere”, ha dichiarato il dott. Alashi all’International Solidarity Movement (ISM).

Ally Cohen, coordinatore dei media dell’ ISM, afferma che “chiunque sulla terra della Palestina sa che l’esercito israeliano rilascia continuamente relazioni e informazioni completamente inventate. L’unica differenza in questo caso, è che noi possiamo dimostrarlo”.

Traduzione di Edy Meroli