L'ingerenza dei servizi di sicurezza palestinesi nei rilasci e nei rinnovi dei passaporti ai palestinesi di Gaza

Ramallah – Pal-Info. Il Centro palestinese per i diritti umani ha preso in esame i dati forniti dall'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) sul rilascio dei passaporti a favore dei cittadini palestinesi della Striscia di Gaza..

Ieri, 27 luglio, il Centro ha rilasciato una serie di osservazioni e raccomandazioni a fronte di una corposa casistica che rivela atti di ostracismo e abusi da parte dei servizi di sicurezza di Ramallah.

Si tratta di numerose denunce recapitate al Centro proprio da palestinesi di Gaza. Da ognuna di queste storie emerge un'ingerenza negli affari di competenza del Ministero degli Interni palestinese.

I casi parlano di istanze di rilascio e di rinnovo respinte anche dietro l'avvenuto pagamento delle tasse richieste per l'emissione del titolo di viaggio palestinese.

Il criterio per il rilascio dei passaporti ai cittadini di Gaza si basa su una serie d'indagini e database gestiti dalla sicurezza palestinese dell'Anp.

La procedura prevede anzitutto il rifiuto del passaporto a coloro che sono sospettati – oppure di cui è nota – l'affiliazione con il Movimento di Resistenza Islamica che governa la Striscia di Gaza.

Respinge questa tesi Ahmad as-Safi, direttore generale dell'Ufficio per il rilascio dei passaporti del Ministero degli Interni di Ramallah, il quale fa sapere che il rilascio non è legato ad alcuna appartenenza e che è un diritto riconosciuto a tutti i cittadini palestinesi.

Gli organi e i soggetti istituzionali investiti della responsabilità di un respingimento sono: tribunale, pubblico ministero, polizia e sicurezza.

Le ragioni devono essere accettabili, ma di solito sono legate a “motivi di sicurezza”.


La corrispondenza tra il Centro e i dipartimenti del Ministero degli Interni non è stata semplice, avverte lo stesso Centro; ancora una volta, le ragioni sembrano essere imputabili ad atteggiamenti di ostracismo e ingerenza degli apparati di sicurezza.

Il Centro aveva chiesto una lista di nomi dei cittadini palestinesi ai quali, in questo momento, si sta vietando il rilascio del documento di viaggio.

Ne risultano soltanto sei, e le ragioni avanzate dal Ministero interpellato sono “le stesse in vigore nel resto del mondo”, come affermano i responsabili del Ministero degli Interni: “Questi cittadini non dispongono di un certificato di buona condotta”.

È degno di nota il fatto che è frequente riscontrare storie simili anche quando si tratta di cittadini di Gaza malati e sofferenti che devono recarsi all'estero per trattamenti che non possono ricevere nei “Territori Palestinesi Occupati”.

Sui palestinesi della Striscia di Gaza vige uno stretto divieto di recarsi negli ospedali d'Israele.

Insomma, si è davanti ad un altro atto arbitrario che viola leggi internazionali e leggi nazionali palestinesi, compresa la Basic Law (documento costituzionale palestinese).

Il Centro continuerà comunque a sollecitare e a monitorare l'operato del governo dell'Anp perché esso rilasci i passaporti e perché il diritto venga rispettato per quello che è: un diritto di tutti i cittadini palestinesi, senza considerazioni di carattere politico.

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