L’occupazione israeliana fa ricorso ad armi proibite: le conseguenze.

L’occupazione fa ricorso ad armi proibite: le conseguenze

Ricercatori italiani: riscontrate alte concentrazioni di uranio sui corpi degli abitanti di Gaza

Gaza – Speciale Infopal. In base a studi e ricerche condotte da ricercatori italiani, pubblicati giovedì scorso, i corpi dei cittadini della Striscia di Gaza – vittime dei bombardamaneti isareliani nell’ultima guerra sferrata contro la Striscia di Gaza – contengono alte e pericolose percentuali di tossine.

Queste conclusioni si basano sui campioni di esami eseguiti su 15 tra martiri e feriti, tutti vittime della guerra contro Gaza. A questi si sono aggiunti i risultati condotti su 95 soggetti da cui è scaturita la concentrazione di altri 30 elementi arricchiti con un tasso superiore alla norma, di sostanze tossiche, altamente pericolose.

In una conferenza stampa svoltasi giovedì scorso, il direttore generale del Dipartimento per la Cooperazione Generale, Medhat ‘Abbas, ha puntualizzato che tali sostanze cancerogene e tossiche sono state riscontrate proprio su coloro che si trovavano al centro degli obiettivi bombardati o nelle immediate vicinanze.

Nel suo intervento, ‘Abbas ha fatto notare come queste sostanze tossiche rappresentino un rischio per la malformazione dei feti, per la fertilità stessa di uomini e donne e, una volta assorbite dalla pelle o attraverso il cibo, provochino anche mutazioni ormonali genetiche. 

‘Abbas ha poi ricordato ai ricercatori italiani che queste pericolosissime sostanze, contenute nelle armi proibite dal diritto internazionale e di cui Isrele ha fatto e fa uso, contengono metalli tossici che hanno colpito i cittadini di Gaza per mezzo di diverse fonti di propagazione.

In uno studio precedente al presente, condotto sul suolo della Striscia di Gaza, gli stessi ricercatori avevano riscontrato la presenza di metalli e sostanze tossici e cancerogeni, pericolosi proprio per gli embrioni. Anche quella volta, le sostanze erano state assorbite dal terreno di Gaza in seguito agli attacchi israeliani risalenti allo scorso anno.

(Nella foto: frammenti di missili e Adm raccolti in una tende espositiva davanti allo Shifa Hospital di Gaza City. Foto di AL, 2009)

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