L’OLP rigetta l’inserimento di Haniyah nella “lista dei terroristi” da parte di Washington

MEMO. L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ha rigettato la decisione del Dipartimento del Tesoro degli USA di inserire il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyah, nella “lista dei terroristi”.

Il segretario del Comitato Esecutivo dell’OLP, Saeb Erekat, ha dichiarato che l’organizzazione rifiuta la decisione statunitense nei confronti di Haniyah.

In un comunicato stampa di giovedì, Erekat ha ribadito la necessità di mettere da parte i motivi che causano divisioni e di raggiungere l’unità nazionale, allo scopo di preservare il progetto nazionale palestinese e di riuscire ad affrontare qualsiasi piano che lo vuole far fallire.

Mercoledì, diverse fazioni palestinesi hanno espresso il proprio rifiuto per l’inserimento, da parte degli USA, del capo dell’ufficio politico di Hamas nella “lista dei terroristi”.

Un comunicato emesso sempre mercoledì dall’Ufficio per il Controllo delle Attività Estere del Tesoro degli USA (OFAC), e pubblicato sul suo sito ufficiale, riporta che gli Stati Uniti “hanno aggiunto il nome di Haniyah nella lista dei terroristi globali”.

La decisione riguarda l’inclusione nella lista nera di Haniyah e di tre movimenti, uno palestinese e due egiziani, e precisamente il movimento palestinese Al-Saberin ed i due gruppi egiziani Hasam e Liwaa Al-Thawra, a seguito delle decisioni prese dal ministero per gli Affari Esteri e dal Dipartimento del Tesoro statunitensi.

Il segretario di stato USA Rex Tillerson sostiene che i motivi che stanno dietro all’inserimento di Haniyah e dei tre movimenti è che questi sono “movimenti e personaggi terroristici di rilievo, aggiungendo che due di essi sono appoggiati dall’Iran, e che minacciano la stabilità del Medio Oriente, minacciano il processo di pace ed aggrediscono alleati degli USA, tra cui Egitto ed Israele”.

“Il provvedimento preso nei confronti di Haniyah e dei tre movimenti palestinese ed egiziani sono passi essenziali necessari per privarli delle risorse di cui hanno bisogno per la pianificazione e l’effettuazione di attacchi terroristici”, ha aggiunto Tillerson.

Ha inoltre sottolineato che “il Dipartimento di Stato USA ritiene che Haniyah sia strettamente collegato all’ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam”.

Hamas è stato incluso nella lista USA del terrorismo nel 1997 e poi rinominato nel 2001 come organizzazione terroristica.

La Lista statunitense del Terrorismo Estero comprende un gruppo di personaggi ed organizzazioni palestinesi, arabi ed internazionali.

Oltre ad Haniyah, vi sono altri otto leader palestinesi che sono stati inclusi nella cosiddetta “lista nera del terrorismo”: Yahya Sinwar, Rawhi Mushtaha, Muhammed Deif, Fathi Hamad, Ahmed Al-Ghandour di Hamas, ed il segretario generale del Islamic Jihad Movement in Palestina, Ramadan Shalah assieme al suo vice Ziad Al-Nakhala.

Con questo tipo di classificazione, a qualsiasi americano cittadino o residente negli Stati Uniti è vietato avere rapporti con Haniyah, oltre al congelamento di tutte le sue proprietà e denaro all’interno del territorio statunitense o dei territori che rientrano nella sua giurisdizione.

Washington utilizza questo genere di classificazione per un presunto “alto rischio di atti terroristici che minacciano la sicurezza dei cittadini USA, la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, la sua politica estera o la sua economia”.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi