L’ONU chiede ad Israele di fermare le demolizioni a Gerusalemme Est

MEMO. L’ONU ha chiesto alle autorità israeliane di fermare immediatamente la distruzione delle proprietà di Gerusalemme Est appartenenti ai Palestinesi.

In un documento, il Coordinatore Umanitario Jamie McGoldrick ha affermato: “Le demolizioni a Gerusalemme Est sono aumentate con un ritmo impressionante nell’ultimo mese, lasciando decine di Palestinesi sfollati mentre altri hanno perso i loro mezzi di sostentamento da un giorno all’altro. Tutto questo deve finire”.

Alla data del 30 aprile, 111 strutture di proprietà palestinese sono state distrutte a Gerusalemme Est dall’inizio del 2019, sia demolite direttamente dalle autorità israeliane, sia demolite dai loro stessi proprietari per evitare multe elevate, a seguito dell’emissione di ordini di demolizione per mancanza di permessi di costruzione. Di queste, il 57%  (63 su 111) sono state demolite nel solo mese di aprile.

Soltanto il 29 aprile le autorità israeliane hanno demolito 31 strutture in vari quartieri di Gerusalemme Est; si tratta del numero più alto di strutture demolite in un solo giorno, in questa zona di Gerusalemme, da quando l’OCHA ha iniziato a monitorare sistematicamente le demolizioni nel 2009. Complessivamente, sono stati sfollati più Palestinesi a Gerusalemme Est nei primi quattro mesi del 2019 che in tutto il 2018 (193 rispetto ai 176 dell’anno scorso).

“Alcuni dei rifugiati più anziani di Wadi Yasul, che furono originariamente sfollati durante il conflitto del 1948, affrontano ora la prospettiva di perdere le loro abitazioni per la seconda volta nella loro vita. Per loro, e per le generazioni più giovani, questo ciclo di perdite si sta perpetuando”, ha dichiarato Gwyn Lewis, direttore delle Operazioni in Cisgiordania dell’UNRWA.

“Come potere occupante in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, Israele è obbligata ad assicurare la salute e il benessere della popolazione palestinese locale”, ha detto James Heenan, capo dell’OHCHR nei Territori palestinesi occupati. “La pianificazione e l’attuazione di un regime urbanistico discriminatorio da parte di Israele non possono essere invocati da quest’ultima per giustificare alcuna violazione del diritto internazionale”.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi