L’UE chiede la fine delle politiche di demolizione attuate da Israele

Wafa, Imemc, PIC, al-Ray. Le missioni dell’Unione Europea (UE) a Gerusalemme e Ramallah hanno rilasciato una dichiarazione, la scorsa settimana, riguardante l’escalation di demolizioni di case di proprietà palestinese ordinate e condotte dalle autorità israeliane nella Cisgiordania occupata nel corso del 2020.

La dichiarazione ha osservato che la demolizione israeliana delle case palestinesi non solo è continuata durante il mese di Ramadan, ma è triplicata rispetto al 2019.

“In linea con la posizione di lunga data dell’UE sulla politica di insediamento di Israele – illegale ai sensi del diritto internazionale – e le azioni intraprese in tale contesto, come trasferimenti forzati, sfratti, demolizione e confisca di case, l’UE sollecita le autorità israeliane a fermare le demolizioni di strutture palestinesi”.

Giovedì, sei famiglie palestinesi di al-Tira, a sud-ovest di Ramallah, hanno ricevuto ordini di demolizione dalle forze di occupazione, con il pretesto della mancanza di un permesso di costruzione israeliano.

Venerdì, la famiglia palestinese Bashir, nel quartiere di Jabal al-Mukaber, nella Gerusalemme est occupata, ha iniziato a demolire la sua casa di 85 metri quadrati, come ordinato dal municipio israeliano.

La demolizione ha dislocato la famiglia composta da sei membri, che comprende anche anziani disabili.