L’UE mette in guardia le imprese che operano negli insediamenti israeliani

PressTv. L’Unione Europea (UE) ha messo in guardia i suoi cittadini e le imprese dal fare affari con gli insediamenti israeliani costruiti su territori palestinesi occupati.

Venerdì scorso, il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini ha dichiarato a nome dell’Unione Europea che le operazioni finanziarie, gli investimenti, gli acquisti, i contratti e il turismo negli insediamenti israeliani sono illegali.

Il governo spagnolo ha anche avvertito i suoi cittadini di non fare affari con gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, a East al-Quds (Gerusalemme) e nelle alture del Golan.

Il ministero degli Esteri spagnolo ha dichiarato in un comunicato: “La situazione attuale potrebbe portare a dispute su terra, acqua, cave o alle risorse naturali che sono state acquisite o in cui il denaro è stato investito. Le aziende devono tener conto del fatto che [l’attività finanziaria negli insediamenti] rischia di portare al loro coinvolgimento nella violazione del diritto internazionale e dei diritti umani”.

Giovedì, inoltre, la Francia ha messo in guardia le aziende sui rischi di fare affari negli insediamenti israeliani che sono considerati illegali secondo il diritto internazionale.

La Gran Bretagna e la Germania hanno già emesso avvisi simili, consigliando ai propri cittadini di evitare investimenti finanziari negli insediamenti.

La comunità internazionale considera illegali tutti gli insediamenti israeliani costruiti su terra palestinese occupata.

Ciò avviene quando la critica internazionale è in crescita contro le attività di insediamento di Israele. Le politiche espansionistiche di Tel Aviv sono state a lungo considerate come un ostacolo ai cosiddetti colloqui di pace tra Israele e Palestina.

Più di mezzo milione di israeliani vive in oltre 120 insediamenti illegali, costruiti a partire dall’occupazione israeliana dei territori palestinesi 47 anni fa.

Israele ha occupato e poi annesso la Cisgiordania e la parte orientale di al-Quds nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, ma l’annessione non è mai stata riconosciuta dalla comunità internazionale.