Manifestazioni nella Giornata della Terra: 1 morto e 37 feriti

Palestina occupata – InfoPal. Il bilancio delle manifestazioni commemorative della Giornata della Terra è di un palestinese ucciso e 37 altri feriti durante scontri con le forze di occupazione israeliane nella Striscia di Gaza.

Adham Abu Salmiya, portavoce del dipartimento di pronto soccorso presso il ministero della Sanità di Gaza, ha reso noto che la vittima è un giovane di 20 anni, Mahmoud Zakot, ucciso al valico di Erez.

Altri 37 sono stati feriti, sempre al valico di Erez, tre versano in gravi condizioni.

Secondo quanto riferito dai medici, l’esercito israeliano ha fatto uso di proiettili per bloccare l’avanzata dei manifestanti verso le zone di “confine”.

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Nelle prime ore di manifestazioni ad al-Quds (Gerusalemme) e a Ramallah per il 36° anniversario della Giornata della Terra, si riportano i primi dati della repressione israeliana.

Massiccio l’uso di gas lacrimogeni, armi da fuoco e bombe assordanti da parte israeliana, come è consistente pure lo spiegamento sui confini con la Giordania e su quello con la Striscia di Gaza. Su quest’ultimo Israele ha disposto numerosi cecchini.

Come ogni venerdì, oggi più che mai Israele ha imposto il divieto d’ingresso all’area sacra di Gerusalemme ai palestinesi d’età inferiore ai 40 anni.

La Cisgiordania è stata chiusa da un fitto cordone di sicurezza di uomini e mezzi dell’occupazione.

Inevitabili gli scontri; i palestinesi hanno provato euforia nel constatare a Gerusalemme un’alta presenza dei propri connazionali venuti da Israele (Territori palestinesi occupati nel’48, ndr) e di internazionali.

I dati delle ultime ore parlano di 6 palestinesi feriti e 10 arrestati nelle manifestazioni di Gerusalemme e quelle presso il checkpoint di Qalandiya (Ramallah), chiuso dal Muro dell’Aparheid.

Folle di manifestanti anche in Giordania che ha visto la partecipazione dei Fratelli Musulmani, e in diverse città della Siria e del Libano.

In Marocco è in corso una manifestazione organizzata dal gruppo “Giustizia e Sviluppo”.

“Gli internazionali attesi all’aeroporto di Tel Aviv, Ben Gurion, saranno fermati”, avvertono dal ministero per la Sicurezza nazionale di Israele, con riferimento ai membri della Global March to Jerusalem.

Si attendono ancora fatti di cronaca correlati alle varie proteste, soprattutto all’interno della Palesitna occupata, e lo scenario al quale Israele si è preparato è pari a quello per le manifestazioni della Nakba palestinese.