Manifestazioni nonviolente duramente aggredite dall’esercito israeliano.


Ramallah. Ieri, a Nil'in, decine di palestinesi e di dimostranti internazionali, tra cui il parlamentare ed ex ministro dell'Informazione Mustafa al-Barghouti, presidente del partito di Iniziativa Nazionale Palestinese, hanno sofferto, secondo quanto riportano le agenzie palestinesi, per le inalazioni di gas lacrimogeno lanciato dalle forze israeliane intervenute a reprimere il settimanale corteo nonviolento contro il Muro dell'Apartheid e gli insediamenti coloniali.

Il Comitato di coordinamento della Resistenza popolare ha informato che nel corso della manifestazione di ieri un dimostrante è stato trattenuto da soldati.

Le forze israeliane hanno affermato di essere intervenute in risposta ad “attacchi di lanci di pietre da parte dei manifestanti”.

Due ufficiali della polizia hanno dichiarato di essere stati feriti da pietre durante la dimostrazione.

Israele sta inasprendo la repressione dei cortei nonviolenti: in meno di una settimana, a Nil'in  11 persone sono state arrestate, mentre numerosi sono i raid notturni e le aggressioni ai residenti.

Barghouti ha riferito a Ma’an che gli arresti degli attivisti non comprometteranno la risoluzione dei cittadini a persistere nella resistenza. “I palestinesi richiedono la fine dell’occupazione, che è diventata razzista”, ha aggiunto. “La repressione israeliana non intaccherà  la loro determinazione”.

In un intervista con Ma’an, Barghouthi ha dichiarato che i palestinesi chiederanno all’Unione Europea di prendere posizione riguardo alla violenza israeliana contro i dimostranti disarmati.

“Ci dicono – non usate la violenza, neppure per autodifesa contra la terribile violenza israeliana – ha aggiunto – Gli diremo che l’Unione Europea non può continuare a rimanere imparziale. La Ue ha un’enorme influenza su Israele. Il minimo che possa fare è di interrompere le collaborazione militare”.

Secondo Khalida Jarrah, un parlamentare membro del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina, “La reazione degli occupanti in merito a queste attività (manifestazioni a Nil’in, ndr) è di uccidere, ferire, arrestare…”.

Sempre ieri, si sono svolte altre manifestazioni a Bil’in e Ma’sara in occasione del Giorno dei Prigionieri palestinesi.

Decine di manifestanti sono stati oggetto di lanci di lacrimogeni da parte delle forze di occupazione israeliane intervenute per reprimere la consueta manifestazione settimanale nella cittadina in provincia di Ramallah.

Sultan Abu Al-Einen, membro del Comitato centrale di Fatah, e Ahmad Assaf, portavoce di Fatah, hano partecipato al corteo insieme ai cittadini di Bil'in e a attivisti internazionali e israeliani.

Mentre i dimostranti marciavano verso il Muro dell'Apartheid, i soldati israeliani hanno preso a lanciare granate, lacrimogeni e a sparare proiettili di metallo rivestiti di gomma. Iyad Burnet, presidente del Comitato popolare locale è rimasto ferito da un lacrimogeno, che lo ha colpito a una mano. Un altro leader del Comitato, Ahmad Al-Khatib, è stato ferito alla schiena.

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