Marwan Barghouthi invoca la resistenza contro l’occupazione israeliana

Marwan Barghouthi invoca la resistenza contro l’occupazione israeliana

Ramallah – Safa. La Campagna per la liberazione di Marwan Barghouthi e di tutti i prigionieri palestinesi ha organizzato ieri sera, a Ramallah, un’iniziativa dal titolo “Unità e unione”, per ricordare il decimo anno della detenzione del leader di Fatah.

Barghouthi, deputato del Consiglio palestinese (Clp), è in una prigione dell’occupazione israeliana con l’accusa di aver guidato il gruppo operativo di Fatah, Tanzim, responsabile di aver condotto diversi attacchi contro l’occupante. Arrestato da Israele nel 2002, resta il leader simbolo della seconda Intifada.

Ieri, a Ramallah erano presenti membri del Comitato Centrale e del Consiglio Rivoluzionario di Fatah, governatori della Cisgiordania, leader della sicurezza, rappresentanti del Movimento dei prigionieri e numerosi suoi colleghi di Fatah.

Dal Comitato Centrale di Fatah, Mohammed Ishtiya, ha ricordato la prossimità di quest’anniversario con la Giornata della Terra, il 30 marzo.

Il suo intervento è stato anzitutto di natura politica; egli ha ricordato quanto sia fondamentale oggi raggiungere la fine delle divisioni politiche con l’unità nazionale e quanto necessario abbandonare i particolarismi. Ishtiya ha rassicurato sulla priorità che la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi, costituisce nell’agenda politica del presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Mahmoud ‘Abbas.

Le parole di Marwan Barghouthi sono state riportare ieri da Jamal Hawil, deputato del Clp. Questi i punti salienti:

Cerchiamo una nuova strategia che parta dal popolo, procedere con la riconciliazione e con la resistenza, e non smettere mai di sostenerla.

Continuare i propri sforzi in campo internazionale all’Onu per la fondazione dello Stato palestinese.

Barghouthi ha quindi coinvolto in queste aspettative il mondo arabo e la comunità internazionale:

Boicottare Israele, isolarlo, sottoporlo a sanzioni, e fare tutto questo nell’ambito di un movimento nazionale.

Formare un comitato per denunciare la colonizzazione e l’ebraicizzazione di al-Quds (Gerusalemme).

Liberare tutti i prigionieri palestinesi, come sola condizione per la ripresa dei negoziati.

Lottare contro la corruzione.

Il segretario generale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FplP), ‘Abdel Rahim Mallouh, ha chiesto che le parole di Barghouthi non vengano disattese, riprendendo la lotta dal programma politico rappresentato dal documento dei prigionieri siglato nel 2006.

“Israele non è alla ricerca di alcuna soluzione, il suo approccio è privare della libertà l’intero popolo palestinese”.

Un portavoce di Fatah ha espresso parole di riconoscimento per il Movimento dei prigionieri, dicendo: “E’ con onore che essi contribuiscono alla lotta nazionale. La loro è una storia di sacrifici ai quali seguirà solo, e in maniera del tutto naturale, la liberazione della terra palestinese”.

E’ stato ricordato il rispetto della nazione palestinese nei confronti di questo leader, “punto di riferimento per tutte le espressioni politiche palestinesi”.

“Intollerabile il silenzio della comunità internazionale circa l’arresto di un leader, oltreché deputato, del calibro di Marwan Barghouthi”.