Masara protesta ricordando Rachel Corrie e Naji al Ali

Sve Palestina SCI-Italia, 31 agosto.  

È stato un nutrito corteo quello che venerdì ha marciato verso l’ingresso di Ma’sara per reclamare le terre confiscate al villaggio, ora sede del Muro di segregazione che, di fatto, isolerà otto villaggi dell’area a sud di Betlemme.

Una cinquantina di manifestanti palestinesi, israeliani e internazionali hanno voluto protestare contro l’esito del processo Corrie, che ha visto l’Idf e lo Stato di Israele sollevati da ogni responsabilità per la morte dell’attivista americana uccisa nel 2003 da un bulldozer israeliano nella Striscia di Gaza. I partecipanti hanno marciato verso l’ingresso del villaggio, dove le forze di occupazione li aspettavano, con scudi schierati, per impedir loro di accedere alla bypassroad, attraverso la quale è possibile raggiungere le terre confiscate.

I manifestanti portavano cartelloni con Handala, il famoso fumetto di Naji al Ali, per commemorare il venticinquesimo anniversario della morte dell’autore. Gli attivisti hanno tentato invano di superare il cordone imposto dai soldati e non sono riusciti a raggiungere il sito del muro.

La costruzione del muro, che in quest’area sarà costituito da una rete elettrica, è cominciata nel 2006 ed è attualmente sospesa, sebbene l’infrastruttura sia pronta da diversi anni.

Dopo qualche lieve confronto fisico tra soldati e manifestanti, la manifestazione si è conclusa pacificamente.